Quelle confermate dalla Global Consumer Confidence Survey della Nielsen, sono notizie positive circa la fiducia che gli italiani ripongono nella crescita.
L’indicatore è salito di undici punti nel primo trimestre di quest’anno in confronto al medesimo periodo dell’anno precedente, aggirandosi a quota 57. Il gap con la media Ue a 77 punti resta tuttavia ancora largo. L’indagine viene realizzata da Nielsen su un campione di 30mila individui in 60 Paesi, tra i quali l’Italia.
L’Italia si avvicina alle posizioni di Spagna e Francia (rispettivamente a 61 e 59), mentre Germania e Gran Bretagna posseggono ancora il primato nel Vecchio Continente (rispettivamente a 100 e 97). Il 93% della popolazione, d’altra parte, considera il Paese ancora in crisi (contro il 95% di un anno fa), anche se il 16% dichiara che se ne potrà uscire nei prossimi 12 mesi (contro il 12%). In sensibile crescita la preoccupazione legata alla possibilità di attacchi terroristici nel nostro Paese (+8 punti rispetto al primo trimestre 2014), rilevata nel 9% degli intervistati.
“Ci troviamo di fronte a un dato in decisa controtendenza. Questo, infatti, passa da 45 punti rilevati nell’ultimo trimestre 2014 a 57 punti del primo 2015. Ricordiamo che nel trimestre precedente la tendenza era ancora in calo, -2 punti” dichiara l’amministratore delegato di Nielsen Italia Giovanni Fantasia, “le ragioni di questa inversione vanno ricercate, innanzitutto, nella realizzazione di alcune riforme strutturali messe in agenda dal governo in questi mesi”.
Mettendo in luce le preoccupazioni degli intervistati, il 28% del campione si dichiara ancora in apprensione per la stabilità occupazionale, con un dato invariato rispetto alle rilevazioni del primo trimestre 2014. Guerra e immigrazione rimangono preoccupazioni rispettivamente per il 4% e 5% della popolazione (rispettivamente all’1% e 2% lo scorso anno). Il 5% si dichiara preoccupato per la propria situazione debitoria, il 6% per la salute, il 9% per l’economia.