Negli Stati Uniti le vendite di case esistenti afferenti al mese di aprile hanno fatto segnare un crollo del 3,3% in confronto al +6,5% del precedente rapporto.
Il dato è nettamente più basso rispetto alle attese degli analisti. Questi ultimi puntavano su una progressione dello 0,8%. Peggio delle stime anche l’indice Philadelphia Fed che nel mese di maggio si è attestato a 6,7 punti dai 7,5 punti della passata rilevazione. Gli analisti puntavano su un ulteriore rialzo a 8 punti. L’indice statunitense Philadelphia Fed misura l’andamento dell’attività manifatturiera del distretto.
Alle 14,30 erano stati diffusi altri importanti dati macro Usa tra cui le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. E su questi dati si è giocata gran parte della giornata economica statunitense (in primis) e mondiale (in secundis).
La Borsa di Wall Street ha aperto infatti la penultima seduta della settimana con gli indici in leggero ribasso. Nello specifico, dopo pochi minuti dall’avvio degli scambi, l’indice Dow Jones sta cedendo lo 0,16% a quota 18.252 punti, l’S&P500 lascia sul parterre lo 0,13% a 2.123 punti e il Nasdaq è in ribasso dello 0,15% a 5.064 punti.
L’avvio incerto della piazza americana era stato già messo in conto dalle indicazioni relative ai futures. I dati macro delle 14,40, tra cui le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, sembrano aver deluso gli investitori.
Ieri, invece, si è verificata un’apertura di contrattazioni senza grandi spunti per la Borsa di Wall Street. A New York, infatti, dopo circa 20 minuti dall’avvio degli scambi, l’indice Dow Jones stava cedendo un frazionale 0,055%, l’S&P500 lasciava sul parterre lo 0,07% e il Nasdaq era in calo dello 0,06%.
Si tratta di movimenti molto marginali che ben sintetizzano il clima da calma piatta presente sul mercato americano in quea della settimana.