Oggi è il primo giorno di aumento di capitale per Mps a Piazza Affari. L’operazione da 3 miliardi di euro si concluderà il prossimo 8 giugno, con una coda sino al 12 giugno per l’esercizio dei diritti.
La Consob ha contemplato possibili “anomalie di prezzo” durante le negoziazioni e ha annunciato una vigilanza sulle operazioni allo scoperto. Un fatto normale, visto che si tratta di un’operazione che vale grossomodo come l’intera capitalizzazione della Banca.
In confronto alla chiusura di venerdì scorso (9,45 euro), il prezzo di riferimento è stato rettificato a 1,92 euro, mentre per i diritti il riferimento fissato è di 7,52 euro. Sommati raggiungono quota 9,42 euro, ossia 3 centesimi in meno (-0,3%) rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Fin dall’avvio degli scambi, il titolo è schizzato in rialzo teorico mentre il diritto è stato congelato per eccesso di ribasso. Le attese della vigilia, in considerazione di quanto visto nell’aumento già fortemente diluitivo da 5 miliardi di un anno fa, erano proprio per una corsa delle ‘vecchie’ azioni con il prezzo di riferimento rettificato a 1,9227, rispetto ai corrispondenti diritti che staccati, mentre con il passare dei giorni arriverà una brusca inversione di rotta per arrivare a un allineamento dei valori.
“Il diritto scende e il titolo sale: ci sono un pò di problemi tecnici, l’avevamo visto anche nell’aumento di capitale precedente”, ha commentato il presidente, Alessandro Profumo, parlando a margine di un’iniziativa a Siena. Sul giudizio ha specificato che “bisogna vedere l’insieme delle cose e come procede il combinato disposto dei due elementi”.
La diluizione attesa per chi non aderirà è pari al 90,9%. Verranno emesse 2,5 miliardi di nuove azioni, a fronte dei 255 milioni di titoli oggi esistenti, dieci per ogni titolo posseduto, con un prezzo di 1,17 euro e uno sconto del 38,9% sul prezzo teorico ex diritto, il cosiddetto Terp.