A seguito di un lungo periodo di crisi, l’Italia ha intrapreso il suo iter per dare vita ad una progressiva graduale ripresa.
In sostanza è questa la valutazione dell’Ocse, che all’interno del capitolo dedicato all’Italia delle sue previsioni economiche conferma la stima per una crescita del Pil allo 0,6% nel 2015 e la alza all’1,5% nel 2016.
“Le esportazioni continueranno a sostenere la crescita ma la ripresa si estenderà ai consumi privati”, dice l’Organizzazione parigina. “L’Italia è un buon esempio di come il venire meno di incertezze” si traduce in un quadro migliore sia per le aziende che per le famiglie, ha spiegato la la capo-economista, Catherine Mann, interpellata durante un briefing sui motivi della revisione al rialzo delle stime di Pil italiano per il 2016 all’1,5%, dall’1,3% che era stato prospettato dall’organizzazione a marzo (il governo si aspetta +0,7% per il 2015 e +1,4% per l’anno prossimo). “Da marzo ci sono stati cambiamenti nell’abilità mostrata dal governo di attuare e andare avanti con le sue strategie politiche. Questo ha creato un clima di fiducia, come dimostrano anche gli sviluppi sul mercato del lavoro”, ha spiegato Mann . L’Italia – ha aggiunto la capo-economista – “è un caso interessante nel senso che il tasso di disoccupazione è salito per buone ragioni, perchè più gente è entrata nella forza lavoro e questo mostra fiducia, perchè le persone ritengono che ci siano più posti di lavoro. In effetti anche l’occupazione è salita, perchè le aziende hanno assunto di più. Quindi questo mostra come si passi da un basso livello di equilibrio economico a un livello più elevato”.
La diagnosi giunge nel giorno in cui l’Istat segnala il calo della disoccupazione ad aprile. Per l’Ocse la disoccupazione resterà però un problema: l’ente parigino prevede che quest’anno il tasso di disoccupati rimanga al 12,7%, lo stesso valore del 2014, mentre nel 2016 dovrebbe ridursi al 12,1%.