Inwit, la nuova compagnia alla quale Telecom Italia ha affidato le sue torri di telefonia mobile di cui dispone in Italia, si appresta a diventare in assoluto protagonista per quanto concerne il consolidamento del settore che credibilmente avverrà nel futuro.
Ad averlo affermato è l’amministratore delegato della compagnia telefonica, Marco Patuano, nel corso della presentazione della quotazione di Inwit. “Il settore delle torri”, ha specificato Patuano, “andrà molto credibilmente verso una concentrazione, che svilupperanno sinergie che creeranno ulteriore valore per tutti gli azionisti”.
L’offerta che parte oggi riguarda 218 milioni di azioni, pari al 36,3% del capitale, e può arrivare fino al 40% con l’esercizio della greenshoe. Il manager ha però detto che Telecom “è disposta a scendere sotto il 50%” del capitale purchè si mantenga “un ruolo nel cda e nella governance”. Il collocamento istituzionale è partito venerdì e si concluderà il 17 giugno assieme all’offerta pubblica. L’intervallo di prezzo è tra un minimo di 3,25 e un massimo di 3,9 euro per azione, per una valorizzazione complessiva di Inwit che va tra 1,95 e 2,34 miliardi. L’offerta riguarda solo azioni poste in vendita da Telecom e non genererà così proventi per Inwit (694-833 milioni il ricavato dell’opvs). Nel prospetto informativo si motiva l’operazione con la volontà di quotare la società per darle una “maggior visibilità sul mercato di riferimento” e una accresciuta capacità di accesso ai mercati di capitale.
Ricordiamo che a seguito del via libera dell’Autorità antitrust argentina a sciogliere la holding Telco, si sono sistemate le ultime tessere del puzzle della catena a monte di Telecom Italia. Il gruppo francese Vivendi “nelle prossime settimane” diventerà il primo azionista dell’ex monopolista tricolore, con una quota dell’8,3% del gruppo, che le sarà “girata” da Telefonica.