Saranno caserme, ospedali, scuole, teatri o ex colonie sui litorali. In ogni caso l’obiettivo sarà quello di recuperare, valorizzare e riutilizzare gli immobili pubblici terminati nel dimenticatoio ma che potrebbero invece rappresentare, in tempi di spending review e di necessaria riduzione del debito, importanti fonti di reddito per il bilancio pubblico.
Le iniziative e i progetti messi in campo dal governo, grazie al braccio dell’Agenzia del Demanio, si sono moltiplicati in questi anni e sono arrivati ora anche ai fari, avamposti di terra incastonati spesso in panorami e vedute mozzafiato, ampiamente “sfruttabili” a livello turistico e culturale.
?Lo Stato è pronto a darne in concessione ai privati dieci, alcuni nelle più belle isole italiane, dall’Elba alle Eolie, replicando qualche caso di successo già sp?erimentato in Italia (come quello del Faro di Capo Spartivento a Domus de Maria, in provincia di Cagliari) o all’estero. L’idea, che verrà ufficialmente presentata dal Demanio nei prossimi giorni, è ?proprio quella di sollecitare progetti di recupero da parte di investitori privati, premiando i migliori con concessioni “di lungo periodo”.?
Il progetto “ValorePaese”, in cui il Piano Fari si inserisce, prevede una durata delle concessioni anche di 50 anni. Un lasso di tempo tale, dunque, da garantire l’investimento. L’esempio a cui ispirarsi è quello dei “Paradores” in Spagna e delle “Pousadas” in Portogallo, in grado di coniugare l’attrazione e l’accoglienza di domanda turistico-ricettiva con la tutela e la valorizzazione dei beni culturali. Valorizzazione è del resto la parola chiave anche del progetto “Proposta Immobili 2015”, in cui circa 700 immobili di enti locali ed enti pubblici, tra ville, castelli, ex ospedali o mercati ortofrutticoli, verranno vagliati e censiti per potenziali dismissioni o trasferimenti a Cdp o fondi immobiliari Invimit, con l’obiettivo di “racimolare” entro il 2017 2,1 miliardi destinati dal Def alla riduzione del debito pubblico.