Si sa, non si parla d’altro. La Grecia è al centro di grosse turbolenze finanziarie. I titoli di stato sono a un passo dal fallimento e il loro rating è sceso ai gradini più bassi della scala “non investment grade”.
Il loro rendimento sfiora il 30% a due anni dalla scadenza. Tuttavia questo è il quadro drammatico del debito pubblico, giacché quello privato non va di pari passo con la situazione nel cimparto privato dove ci sono aziende che, nonostante il forte condizionamento della situazione, vanno discretamente bene. Una di queste è Hellenic Telecom, meglio conosciuta come OTE, la maggiore compagnia di telecomunicazioni in Grecia. La società, controllata da Deutsche Telekom dal 2009, è quotata ad Atene e Londra ed è presente in altri 4 paesi balcanici con oltre 30 mila dipendenti. Lo scorso anno OTE ha realizzato ricavi per 3,9 miliardi di euro, in calo del 3,3% rispetto all’anno prima, con utili per 267 milioni e debiti in calo del 24%.
OTE è presente sul mercato obbligazionario con tre bond in euro a breve e media scadenza con rendimenti interessanti. L’obbligazione più corta è un bond da 900 milioni con scadenza novembre 2016 (XS0275776283 ) che paga un coupon annuale del 4,625% e prezza 95. Il rendimento a scadenza è pari al 7,85% con taglio minimo di negoziazione per 100.000 euro.
Il rating delle obbligazioni OTE è Ba3 per Moody’s e B+ per Standard & Poor’s, più alto di quello del debito sovrano. L’outlook è negativo e condizionato essenzialmente dalla crisi finanziaria greca. In caso di uscita di Atene dall’euro o di default del debito sovrano, OTE non seguirebbe per forza di cose le sorti di una bancarotta dello Stato – sostengono gli analisti – e da qui si spiega il rischio minore che si corre investendo in obbligazioni OTE. Leggermente più alto il rendimento delle obbligazioni con scadenza 2018 (XS0885718782 ) che, a fronte di una cedola annua del 7,875%, offrono uno yield del 8,2%.