Sul fronte lavorativo ci sono dei progressi, ma ancora la strada è molto lunga. Ancora, infatti, è molto presto per essere ottimisti. Tuttavia, sono utili i dati che l’Istat ha fornito all’interno di un’analisi congiunta dei numeri provenienti da fonti diverse che mette in evidenza andamenti positivi per molti indicatori economici per quanto concerne il primo trimestre.
L’istituto di statistica rammenta che dopo 13 trimestri, il Pil ha messo in luce la prima leggera crescita su base annua (+0,1%). “Dal lato dell’impiego di lavoro, dopo la debole risalita del monte ore lavorate iniziata nel primo trimestre 2014, che si è trasferita con un limitato ritardo sulle posizioni lavorative totali, entrambi gli aggregati registrano una crescita dello 0,4% rispetto al primo trimestre 2014; fra gennaio e marzo, la domanda di lavoro dipendente (proveniente dalle imprese) mostra segnali di crescita nei settori dei servizi ma resta ancora debole nell’industria”.
Tra gennaio e marzo 2015, infatti, rimane pressoché negativa la dinamica dell’industria (che assorbe circa il 22% delle posizioni lavorative dell’intera economia) per effetto soprattutto del persistente calo del settore delle costruzioni.
Non bisogna, tuttavia, demordere come confermano le altre stime Istat. Un segnale meno sfavorevole arriva infatti dalle attività manifatturiere, il cui monte ore lavorate ha segnato una graduale ripresa nel corso del 2014 e una sostanziale stabilità all’avvio di quest’anno. Decisamente più positivo è il quadro fornito dagli indicatori per i settori dei servizi, che rappresentano il 72,3% delle posizioni lavorative totali: la dinamica tendenziale delle posizioni ha registrato un progressivo rafforzamento nel corso del 2014 che indica, nonostante l’attenuazione del primo trimestre di quest’anno, una ripresa dell’input di lavoro nel comparto.