In mancanza di un accordo domenica sera, la Grecia sarà fuori dall’euro. La posizione dell’Unione europea è durissima nei confronti di Atene.
Inoltre, per la prima volta i governi europei sembrano essere compatti su questo ultimatum. Nessuno ha intenzione di cedere alla richiesta ellenica in un prestito ponte da 7 miliardi: “Ragioniamo per una soluzioni di medio periodo, altrimenti non risolviamo nulla”, ha detto il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan. Una fermezza che servirà a mettere pressione al premier greco Alexis Tsipras: nonostante il trionfo del “no” al referendum che ha bocciato il piano di aiuti proposto dai creditori, il governo ellenico dovrà scendere a patti con i partner internazionali a meno di non voler uscire dalla moneta unica.
Dinanzi al Parlamento Ue, però, Tsipras ha attaccato i suoi predecessori e il succedersi di piani d’aiuto che anziché risollevare il Paese, lo hanno fatto precipitare nella recessione: “La situazione greca non dipende dagli ultimi cinque mesi di governo, ma dagli ultimi 5 anni durante i quali gli aiuti non sono stati efficaci. Da nessuna parte l’austerity è stata così dura e lunga. La mia patria è stata trasformata in un laboratori di austerità, ma l’esperimento è fallito. Soldi degli aiuti non sono mai arrivati ai cittadini, ma solo alle banche”. Il premier ha poi risposto a chi sostiene che abbia un piano segreto per uscire dall’euro: “Non ho alcun piano segreto, vi sto parlando con il cuore in mano. Voglio solo una riduzione del debito per restituire i prestiti e non essere sempre costretti a chiedere soldi”.
Nonostante ciò, dopo l’incontro di ieri a Bruxelles, dove Tsipras si è presentato a mani vuote, trapela un moderata fiducia sull’esito della trattativa. Il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, giudica un accordo con la Grecia “possibile” e “necessario”, ma dipendente dalla capacità di Atene di presentare proposte di riforma credibili agli occhi dei partner dell’Eurozona. Oggi, intanto, è arrivata l’annunciata richiesta di un programma di sostegno dal governo greco al meccanismo europeo di stabilità (Esm): Atene chiede prestiti triennali, senza però precisare l’entità della somma.