Le coppie giovani sotto i 35 anni presentano una spesa inferiore delle coppie superiori ai 65 anni. A rilevarlo è l’Istat che ha distribuito i dati sulla spesa per i consumi delle famiglie nel 2014.
Secondo il rapporto, i livelli di spesa più bassi, tenuto conto dell’ampiezza familiare, si osservano per le coppie con la persona di riferimento con meno di 35 anni, che hanno una spesa inferiore a quella delle coppie di 64 anni e oltre di circa 100 euro.
“Dopo due anni di calo, nel 2014 la spesa media mensile per famiglia in valori correnti risulta sostanzialmente stabile e pari a 2.488,50 Euro (+0,7% rispetto al 2013) in un contesto macroeconomico che, tra il 2011 e il 2014, registra una moderata crescita del reddito disponibile e della propensione al risparmio”, si legge nel rapporto ‘La spesa per consumi delle famiglie – anno 2014’. Tra il 2013 e il 2014 la spesa media mensile è pressochè invariata in termini reali, tenuto conto dell’andamento dei fitti figurativi (-0,8%), della dinamica dei prezzi (+0,2%) – che ha determinato una sostanziale stabilità del potere d’acquisto – e dell’errore campionario. In ogni caso, quasi sei famiglie su 10 risparmiano sulla spesa alimentare nel 2014.
Il livello di spesa alimentare rimane complessivamente stabile (in media 436,06 euro al mese). Continua la diminuzione della spesa per carne (da 99,64 nel 2013 a 97,20 euro nel 2014), che si accompagna a quella per oli e grassi (da 15,16 a 13,79 euro) e per bevande analcoliche (da 20,61 a 19,66 euro), mentre aumenta la spesa per piatti pronti e altre preparazioni alimentari (da 9,52 a 10,5 euro). Dopo tre anni di crescita, scende il numero di famiglie che riducono la quantità o la qualità dei prodotti alimentari acquistati (dal 62% al 59%), soprattutto nel centro-nord. Non si riduce la quota di acquisti presso hard discount (13%), che continua a crescere al sud e nelle isole (dal 12% al 15%).