Il rischio di correzione al ribasso per Enel è piuttosto ridotto. E’ quanto si evince da una analisi di sensibilità condotta da Barclays.
La ricerca ha analizzato le eventuali conseguenze per la società di utility italiana, nell’ottica degli aggiornamenti di novembre per l’Europa e l’America Latina, oltre che delle valutazioni di mercato delle materie prime e delle variabili macroeconomiche.
“Anche nel caso in cui la società non dovesse affrontare la propria efficienza operativa per compensare, noi crediamo lo stesso che il valore azionario rappresenti dei multipli interessanti”, commentano gli analisti, che vedono il rischio di ribasso per le stime sugli utili pari a circa l’1,3% nel 2016 e a circa il 4% nel 2017.
Infatti, gli esperti di Barclays alzano il prezzo obiettivo sul titolo da 4,60 euro a 4,80 euro, con un potenziale upside del 21% rispetto ai prezzi attuali, confermandone il rating overweight. Il titolo Enel al momento, guadagno in borsa l’1,70% a 4,186 euro.
Alla base della decisione la sovrastima, da parte del mercato, dei rischi per i futuri obiettivi di Enel, riguardo ai quali il prossimo aggiornamento di mercato nel mese di novembre dovrebbe rassicurare gli investitori.
A marzo, insieme a una strutturale inversione di rotta, la società ha annunciato un programma di gestione del portafoglio composto da alcune dismissioni e un buyout. “Nonostante il fatto che il gruppo abbia guidato la neutralità dei flussi di cassa e abbia incrementato di 200 milioni di euro i guadagni rispetto al piano industriale per il periodo di riferimento, i numeri del consenso sembrano diluire le aspettative per la dismissione delle attività, non catturando i potenziali benefici dovuti alla ridistribuzione delle risorse”, sostengono gli analisti della banca d’affari inglese. “La nostra analisi, invece”, spiegano, “suggerisce che il potenziale upside dovuto al reinvestimento, rispetto ai numeri del consenso, è pari a circa il 6%”.