Per il premier ellenico Alexis Tsipras un’altra prova di fuoco. Dopo le complicate trattative con l’Ue e la battaglia del referendum dello scorso 5 luglio, il Governatore della Grecia dovrà verificare se la propria maggioranza è ancora valida.
Intanto, i pezzi del suo governo si sfilacciano. Nadia Valavani, vice-ministro delle Finanze, si è dimessa. Non accennano a terminare le manifestazioni e gli scioperi nelle piazze, come quelli dei dipendenti pubblici. Inoltre, in tutta la Grecia le banche continuano ad essere chiuse.
Il fronte finanziario è ancora molto caldo. La Commissione Ue ha proposto di erogare il prestito ponte da 7 miliardi – che permetta ad Atene di far fronte alle esigenze immediate (3,5 miliardi da rimborsare alla Bce il 20 luglio) – usando il vecchio fondo Efsm (European Financial Stabilization Mechanism). Restano da vincere le opposizioni interne all’Unione, della Gran Bretagna in primis. Rimane poi criptica la posizione del Fmi, che secondo un report interno giudica insostenibile il debito greco e che minaccia di dire ‘no’ al piano di salvataggio.
Entro la giornata di oggi è attesa l’approvazione del primo pacchetto di misure imposte dai creditori. I punti più importanti sono l’addio alle agevolazioni fiscali per le isole, la riforma previdenziale con lo stop nel 2022 alle pensioni anticipate, l’incremento dell’Iva con pasta, pane e latte che passeranno dal 13 al 23 per cento. I problemi più gravi – sul piano del voto – arrivano dall’interno di Syriza: i frondisti sarebbero tra 30 e 40. Hanno diversi referenti nel partito: dall’ex ministro dell’Economia, Yanis Varoufakis – che ieriha paragonato l’accordo con la Ue al golpe dei colonnelli – al responsabile dell’Energia, Pangiotis Lafazanis, che ha assicurato: “Non diventeremo una colonia tedesca”.
La scissione del partito, a questo punto, pare assai probabile. Ma anche gli alleati di destra – quelli di Anel – hanno forti perplessità sull’appoggio al piano. Il leader Panos Kammenos, ministro della Difesa, ha detto che a Bruxelles è andato in scena un golpe ma al tempo stesso ha garantito che appoggerà in aula le misure concordate davanti al presidente della Repubblica. Insomma, non tutto il pacchetto imposto a Tsipras nella maratona negoziale di Atene.