Dopo una lungo e approfondito lavoro di analisi, Intesa Sanpaolo si avvia a cambiare il proprio modello di governance passando dal dualistico al monistico.
Sarebbe questo l’orientamento venuto fuori dalla riunione informale del consiglio di sorveglianza che si è tenuta oggi. A margine di una lunga relazione il presidente del board, Giovanni Bazoli, avrebbe illustrato le problematiche poste da un duale alla tedesca. Un sistema di questo genere infatti non sarebbe in grado di colmare le asimmetrie informative e di avvicinare il ceo al consiglio stesso.
L’orientamento della commissione per la riforma della governance sarebbe dunque quello di introdurre un modello monistico all’anglosassone in cui le funzioni di gestione, supervisione strategica e controllo sarebbero concentrate nello stesso board.
La decisione definitiva comunque sarà presa soltanto venerdì 31, quando il cds si riunirà nuovamente. La stesura del nuovo statuto avverrà probabilmente tra agosto e settembre, poi la palla passerà alla Bce per la convalida. Terminato il percorso autorizzativo, la luce verde dei soci tra la fine dell’anno e l’inizio del 2016.
Nei giorni scorsi, il presidente del consiglio di gestione di Ca’ de Sass, Gian Maria Gros-Pietro, aveva affermato:
Penso che entro fine mese avremo una proposta di scelta di un modello su cui bisogna costruire un’ipotesi di statuto da inviare alla vigilanza.I lavori della commissione governance hanno esaminato tutti i modelli possibili e ne hanno individuato quattro che sarebbero idonei: il duale classico, il duale all’italiana, il tradizionale e il monistico. La commissione governance, al termine dei lavori, ha individuato due modelli preferibili tra i quattro elencati: il duale all’italiana, ossia quello attuale, e il monistico.