Senza ombra di dubbio quella in corso è una delle estati più calde degli ultimi anni. Temperature ai massimi, poche piogge, sole cocente. Così, gli italiani corrono ai ripari in tutti i modi: da quelli tradizionali a quelli, ovviamente, elettronici. Ciò, naturalmente, genera conseguenze in termini di spese.
Il caldo record spinge ai massimi la domanda di energia elettrica che a luglio è stati del calibro di 32 miliardi di kWh (+13,4% in confronto allo stesso periodo del 2014). A rilevarlo è Terna, precisando che il dato è in assoluto il più rilevante di sempre per il sistema elettrico italiano, sia in termini assoluti che di incremento percentuale. Di più: il caldo afoso nel mese ha raggiunto il picco alle ore 16 di martedì 21 luglio.
I consumi energetici sono stati distribuiti per il 45,7% al Nord, per il 30,3% al Centro e per il 24% al Sud. A livello territoriale la variazione della domanda di energia elettrica del mese di luglio è stata +13,1% al Nord, +14,1% al Centro e +13,4% al Sud. Nonostante il picco registrato lo scorso mese, però, la crescita dei consumi nei primi sette mesi dell’anno è stata pari a all’1,6%.
Per l’87%, la domanda di energia elettrica a luglio è stata soddisfatta con produzione nazionale e per la quota restante (13%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (28 miliardi di kWh) è in crescita dell’11,4% rispetto al luglio scorso. Sono in crescita le fonti di produzione termica (+29%) e fotovoltaica (+21,2%). In calo le fonti eolica (-42,2%), idroelettrica (-21,5%) e geotermica (-1,5%).
In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di luglio 2015 rispetto al mese precedente è stata pari a +10,6%.