È stato dato il via libera alla proroga dell’opzione donna per tutto il 2015 e durante l’incontro tra INPS, ministero del Lavoro e ministero dell’Economia, si è parlato di un regime sperimentale, esattamente come previsto dalla legge Maroni nel 2004. Molte lavoratici in tutta Italia potranno usufruire dell’opzione donna. Questa misura è rivolta a tutte color che accettando per intero il calcolo contributivo, hanno maturato o matureranno il diritto di andare in pensione entro la fine del 2015 dopo il raggiungimento di 57 anni di età (58 nel caso si tratti di lavoratrici autonome) e 35 anni di versamenti contributivi.
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Il regime scade il 31 dicembre di quest’anno ma l’INPS ha interpretato questo regime con data di decorrenza della pensione e non di maturazione dei requisiti come propone invece la legge istitutiva. Adesso, a prescindere dalla decorrenza della pensione le lavoratrici potranno fruire dell’opzione donna fino alla fine del 2015. Ci sono da considerare soglie anagrafiche e contributive e poi ci sono da aggiungere i 3 mesi di speranza di vita a meno che non sia proposta la modifica che ne esclude l’applicazione.
Il prossimo passo è la riunione della Commissione Lavoro i Montecitorio il 9 settembre prossimo in sede legislativa per approvare una legge ad hoc che traduca l’accordo raggiunto a livello politico. Sarà sufficiente il voto della Commissione Lavoro mentre non sarà necessario passare per l’aula per approvare il provvedimento.
Al termine dei lavori parlamentari, Baruffi del PD ha detto:
“Un risultato ottenuto anche grazie alla maratona bipartisan che aveva visto per diversi giorni i parlamentari della Commissione Lavoro della Camera, sia quelli di maggioranza che quelli di opposizione, intervenire in Aula, alla fine di ogni seduta, per sollecitare il Governo a risolvere questa delicata questione.”
Di seguito lo specchietto riassuntivo fatto da PensioniOggi sull’argomento “opzione donna”: