Ha suscitato molto clamore la decisione di Larry Page di trasformare Google in una conglomerata, ribattezzandola col nome Alphabet. Ma questa mossa ha messo in allarme Bmw.
L’azienda costruttrice tedesca ha dichiarato di avere attivato i propri legali per controllare il diritto di esclusiva sul marchio “Alphabet” che è la ragione sociale di una filiale di Bmw (Alphabet Fuhrparkmanagement) attiva nello sviluppo di servizi di leasing di lunga durata per privati e imprese, e nel car sharing.
”E’ un nuovo capitolo della storia di Google”, afferma Larry Page, il cofondatore della società, parlando a nome anche di Sergey Brin, l’altro cofondatore. ”Il nome Alphabet ci piace perché significa l’insieme di lettere che rappresenta il linguaggio, una delle innovazioni più importanti dell’umanità”,
“Si tratta di una procedura di routine”, ha spiegato un portavoce di Bmw, confermando le indiscrezioni pubblicate dal settimanale tedescoWirtschaftwoche, secondo il quale lunedì sera, subito dopo l’annuncio della ristrutturazione e del cambiamento di nome da parte di Google, il server della Alphabet tedesca è rimasto bloccato per ore per eccesso di contatti. Secondo il settimanale, Bmw è rimasta spiazzata dall’annuncio anche perché non è stata in alcun modo contattata da Google riguardo all’uso del marchio che è depositato e sul quale “si dovranno ora esaminare le implicazioni in termini di diritti sul marchio”.
La valutazione giuridica si preannuncia vivace, scrive il settimanale, visto che Google e Bmw sono in crescente concorrenza tra loro ad esempio nel segmento delle auto elettriche, allo studio di Google, e della mappatura elettronica, dove Bmw ha di recente acquisito, con Daimler e Audi, il servizio di cartografia di Nokia, Here.