L’Uzbekistan è un paese abbastanza lontano dal nostro orizzonte che in queste ore sale rocambolescamente alla ribalta per via della scelta della compagnia aerea di bandiera di sperimentare una tariffa a peso che – nella pratica – esclude dalla lista dei passeggeri tutte le persone obese.
Immaginate di andare al check-in in aeroporto e trovare la compagnia Uzbekistan Airlines pronta a controllare il peso dei bagagli e poi anche quello dei clienti per ragioni di sicurezza. E se ci sono degli obesi tra i passeggeri è possibile che per loro non si proceda con il pagamento del posto ma si sperimenti una tariffa a chilo.
> Compagnie aeree, tre titoli su cui puntare
È tutta questione di sicurezza, per carità! e nel panorama aereo non è un’iniziativa nuova visto che anche la Samoa Airlines si era inventata qualcosa di simile, però fa pensare. Si tratta di un messaggio che una compagnia aerea rivolte anche alla nazione.
Nel caso della compagnia samoana, infatti, si era decisa la tariffa a peso perché l’obesità nell’arcipelago aveva raggiunto il 95% e si doveva in qualche modo o adattare gli aerei alle taglie XL, oppure invitare le taglie extra large a preoccupasi della loro salute e di conseguenza anche del loro portafoglio.
“Siamo obbligati a farlo per le regole imposte dalle autorità aeronautiche” ha spiegato ieri il vettore.
Tuttavia resta poco chiaro quello che succederà nel caso in cui il peso delle persone è superiore alla capacità di trasporto dell’aereo e al passeggero è stato comunque venduto il biglietto. Non è chiara nemmeno l’applicazione della sovrattassa. Fatto sta che la rivoluzione è in atto.