Le compagnie di assicurazione e le banche, facendo da intermediari assicurativi, dovranno rimuovere tutta una serie di criticità venute fuori circa le polizze connesse ai mutui in modo da “riequilibrare i contenuti delle garanzie a favore dei consumatori”.
Lo scrivono in una lettera congiunta le due autorità coinvolte: Ivass e Banca d’Italia. Le criticità riguardano sia polizze vita che danni. La lettera, firmata dai rispettivi numero uno Salvatore Rossi presidente Ivass e dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, contiene una richiesta esplicita che coinvolge i consigli di amministrazione delle compagnie: presentare, entro tre mesi un piano, da realizzare entro i successivi tre mesi, per risanare la situazione dei contratti in essere ma anche per riesaminare tutto il portafoglio commerciale di queste polizze.
Le criticità erano già state evidenziate in passato dall’Ivass e ribadite a giugno dopo un incontro con le associazioni dei consumatori.
In particolare, spiega una nota, le due autorità chiedono, anche in linea con le indicazioni degli organismi internazionali, di adottare iniziative per superare nel più breve tempo possibile le criticità rilevate nella produzione e distribuzione in questo genere di polizze. L’intervento sulle polizze abbinate a mutui e prestiti (Payment Protection Insurance o Ppi) era stato discusso nel corso del confronto con il mercato organizzato dalle due autorità lo scorso 5 giugno, e tiene ora conto delle osservazioni successivamente giunte dagli operatori del mercato.
Nella lettera agli intermediari di Ivass e Banca d’Italia si forniscono indicazioni affinché imprese e intermediari assicurativi consentano alla clientela di conseguire i benefici ricercati con la sottoscrizione di tali prodotti.
I due istituti, viene spiegato poi, si attendono che le compagnie rivedano la struttura delle polizze e le loro modalità di collocamento, al fine di assicurare che le loro caratteristiche rispondano alle reali esigenze di copertura dei rischi della clientela e che la loro distribuzione sia improntata a canoni di correttezza sostanziale.