Prosegue la trepidante attesa delle Borse europee per le decisioni della Federal Reserve: mercoledì 16 inizia la riunione della Banca centrale Usa che giovedì diffonderà il verdetto sui tassi.
Il costo del denaro, che non viene rialzato dal 2006, ha il 30% di possibilità di essere rivisto al rialzo, secondo i future sui Fed Funds che anticipano le variazioni di politica monetaria: la quota è leggermente salita dal 28% degli ultimi giorni, ma a inizio agosto si era sopra il 40%. In ansia per il verdetto di Washington, i mercati scontano la debolezza che viene da Oriente, dove la Cina continua a destare preoccupazione nonostante gli interventi annunciati da Pechino, che ha per esempio messo mano alla grande riforma delle società statali. La Banca centrale del Giappone ha nel frattempo lasciato invariato il suo intervento in favore della ripresa economica, demandando di fatto al governo di Shinzo Abe l’onere di mettere in campo le riforme e gli sgravi necessari a rilanciare il Sol Levante ancora in difficoltà. La BoJ manterrà invariato l’obiettivo di ampliamento della base monetaria a 80mila miliardi di yen, poco meno di 600 miliardi di euro.
I listini Ue vivono una giornata volatile e accelerano sul finale. Milano segna un rialzo dell’1,7%, Parigi sale dello 0,9%, Francoforte dello 0,35% e Londra di mezzo punto percentuale. Sotto i riflettori il comparto auto: le immatricolazioni europee sono salite dell’11,5% ad agosto, con Fca che ha visto crescere la quota al 5,1%. Wall Street, reduce da una seduta debole, tratta in recupero nonostante i deludenti dati su vendite al dettaglio e produzione industriale in Usa. Anzi, proprio i dati negativi il giorno prima della Fed spingono gli investitori a credere che non ci saranno novità da Washington. L’indice Dow Jones avanza dello 0,7%, lo S&P500 cresce dello 0,3%, il Nasdaq sale dello 0,34%.