Il titolo del Banco Popolare si è mosso al ribasso presso Piazza Affari dopo che il consigliere delegato, Pier Francesco Saviotti, ha gettato acqua sul fuoco in relazione a una futura integrazione con un’altra banca.
“Il Banco Popolare è ancora in una fase di riflessione sul tema delle possibili aggregazioni e sta portando avanti contatti con tutti”, incluse la Banca popolare di Milano e Ubi Banca , ha sottolineato oggi Saviotti a margine della riunione dell’esecutivo dell’Abi.
L’azione ora perde lo 0,40% a 14,82 euro contro un mercato in rialzo dello 0,98%. Dunque è ancora un momento di riflessione e i contatti sono a 360°. “Sia noi che i diretti interessati facciamo delle riflessioni e dalle riflessioni, se fatte in modo intelligente, mi auguro che possano nascere poi delle soluzioni intelligenti”, ha aggiunto, precisando però che non ci sono novità di alcun genere e che al momento ci sono “solo contatti bilaterali” e quindi non sono allo studio operazioni con più di un partner.
Tra quelle coinvolte, naturalmente resta il sogno di una fusione con Bpm: “Non ce la siamo assolutamente dimenticati e certamente”, ha detto, “se c’è più di un contatto vuol dire che Bpm fa parte di questo gruppo”. Anche Ubi: “Certamente”, ha indicato, ma il Banco Popolare guarda pure alle banche del Veneto, ovvero la Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Insomma, “guarda tutto”, ha concluso Saviotti.
La stessa Ubi Banca (+0,36% a 7,035 euro in borsa) continua a dialogare con tutti gli altri soggetti coinvolti nel processo di trasformazione delle banche popolari per una possibile aggregazione. Il consigliere delegato di questa popolare, Victor Massiah, sempre a margine della riunione dell’esecutivo dell’Abi, non ha confermato che ci siano colloqui avanzati in corso per le nozze con il Banco Popolare.