Le Borse europee devono ancora metabolizzare la decisione della Federal Reserve, che ha procrastinato il rialzo dei tassi per le preoccupazioni sul fronte economico che giungono dall’Asia.
Nel contempo, non si scompongono per la vittoria in Grecia di Syriza che riporterà al governo Alexis Tsipras. Da un lato gli addetti ai lavori sono consapevoli del fatto che nessuno dei candidati avrebbe potuto sovvertire il percorso di risanamento avviato dalla Grecia dopo l’intesa con la Troika, dall’altro l’esito del voto ha fornito proprio il risultato che gli investitori internazionali e gli analisti auspicavano: una vittoria di Syriza che portasse la Grecia a un periodo di stabilità politica rafforzando, scrivevano nei giorni scorsi gli economisti di Unicredit, “il consenso pubblico sulla necessità di rispettare gli impegni sulle riforme e sull’austerity come prezzo da pagare per restare nell’Eurozona”. Secondo gli analisti di Barclays, il risultato elettorale è complessivamente positivo: per quanto abbia mancato la maggioranza assoluta, Syriza ha ricevuto un significativo mandato dalla popolazione, superiore a quanto indicavano i recenti sondaggi, a dispetto del suo recente cambio di rotta nella linea politica. “E’ un chiaro mandato a implementare il terzo piano di salvataggio” affermano gli analisti aggiungendo che ci si aspetta che l’alleanza Syriza-Greci Indipendenti sia più stabile rispetto alle coalizioni a tre partiti ipotizzate alla vigilia.
Con queste premesse, Piazza Affari apre in rosso ma gira in rialzo dell’1%, mentre Londra avanza dello 0,85% e Parigi dell’1,4%. Francoforte (+0,4%) riesce a seguire solo in parte la giornata positiva, zavorrata dal tracrollo di Volkswagen dopo l’avvio dell’inchiesta Usa sui gas di scarico. L’euro, dopo l’iniziale rafforzamento, torna sotto quota 1,13 nei confronti del dollaro: passa di mano a 1,127, mentre contro lo yen la moneta unica scambia in area 136. Lo spread tra decennali italiani e tedeschi è in calo sotto quota 110 punti, con i Btp che rendono l’1,78%.