Star dietro a tutte le novità sulle pensioni sta diventando praticamente impossibile. Vediamo qual è l’obiettivo generale del ministro Poletti e del governo e poi riportiamo l’ultima notizia di agenzia riferita al settore pensioni.
Il Governo in questo momento sta studiando tutte le possibilità e le ipotesi per fare in modo da rendere flessibile l’uscita dal mondo del lavoro e quindi l’ingresso nel gruppo dei pensionati. La riforma deve essere in armonia con gli obiettivi definiti dal Def.
> Pensioni, interventi per mantenere gli equilibri finanziari
L’armonizzazione degli interventi è prioritaria esattamente come la risoluzione del problema legato allo scalino che blocca il turn over e quindi non consente che ci sia ricambio generazionale con i più anziani che vanno in pensione e i più giovani che fanno il loro ingresso nel mondo del lavoro.
I punti su cui il governo sta lavorando sono diversi. Scrive l’Ansa:
Il Governo lavora all’uscita anticipata delle donne dal lavoro dal 2016 a 62-63 anni con 35 di contributi: si tratta di una nuova opzione donna – spiegano tecnici dell’Esecutivo – che prevedrebbe, invece del ricalcolo contributivo, una riduzione dell’assegno legata alla speranza di vita e pari a circa il 10% per tre anni di anticipo rispetto all’età di vecchiaia.
Per i lavoratori che perdono l’occupazione a pochi anni dalla pensione si studia ‘l’opzione uomo’, ovvero la possibilità di accedervi con 3 anni di anticipo rispetto all’età di vecchiaia (66 anni e 7 mesi dal 2016) con un taglio dell’assegno legato non al ricalcolo contributivo, ma all’equità attuariale, cioè al tempo più lungo di percezione dell’assegno. Il Governo – spiegano tecnici dell’Esecutivo – studia anche il prestito pensionistico e una sorta di assegno di solidarietà per le situazioni di maggiore disagio.