Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble chiede a Volkswagen un cambiamento strutturale, intervenendo sui media tedeschi nello scandalo delle emissioni che ha fatto crollare l’immagine cristallina della Germania nel mondo.
VW non potrà più essere la stessa compagnia che è stata in passato. Cambierà molto da un punto di vista strutturale. Tuttavia secondo Schaeuble la crisi della casa di vetture non rappresenta un pericolo per l’economia tedesca, o per la sua capacità di attrattiva. “Usciremo più forti da questa crisi. Noi sappiamo imparare la lezione dalle crisi”.
Le parole del potente ministro giungono nel giorno in cui il titolo di Volkswagen cerca il recupero in Borsa, dopo le recenti turbolenze. L’azione Vw si giova anche della decisione della Cina di dimezzare la tassa sull’acquisto sulle auto sotto i 1600 cc, a partire da domani. Una schiarita finanziaria che non significa affatto distensione della tensione, anche in vista del maxi richiamo da 11 milioni di veicoli cui va incontro la casa tedesca.
Proprio in casa, la procura di Ingolstadt, nella Germania meridionale, ha avviato indagini su Audi per lo scandalo delle emissioni diesel truccate. Wolfram Herrle, procuratore capo della città dove ha sede il marchio di Volkswagen, ha dichiarato a un giornale tedesco che “attualmente stiamo passando in rassegna tutti i fatti, al fine di decidere se debba essere avviata un’inchiesta”. Né i pubblici ministeri di Ingolstadt né Audi sono stati immediatamente disponibili per un commento alla notizia riportata da Funke Media. Volkswagen ha sospeso alcuni dirigenti a seguito dello scandalo, tra cui il capo di ricerca e sviluppo del marchio premium Audi.