Bank of America ha portato a termine il terzo trimestre in utile per 4,5 miliardi in confronto a una perdita di 232 milioni nello stesso periodo dello scorso anno.
L’utile per azione si attesta quindi a 0,37 dollari per azione archiviando il risultato dei primi nove mesi a 1,09 dollari.
Sul fronte dei guadagni, l’istituto usa registra una contrazione del 6,4% a 20,9 miliardi. L’ad di Bofa, Brian Moynihan, commentando i conti ha sottolineato che “abbiamo visto risultati solidi in questo trimestre, continuando a portare avanti la nostra strategia di lungo termine. I fattori chiave della nostra attività, depositi e prestiti ai nostri clienti consumer e aziendali, si sono mossi nella direzione giusta in questo trimestre e i nostri risultati di trading per conto di clienti terzi sono rimasti abbastanza stabili in una situazione difficile per i mercati dei capitali”. Indicazioni positive anche sull’economia che “continua a crescere”. Il direttore finanziario, Paul Donofrio, ha posto poi l’accento sul fatto che “abbiamo portato capitale e liquidità a livelli record”.
Sempre nel terzo trimestre Wells Fargo, quarta maggiore banca americana per asset, ha fatto meglio rispetto alle previsioni degli analisti. La banca ha messo a segno profitti netti per 5,8 miliardi di dollari, 1,05 dollari per azione, contro i 5,73 miliardi, 1,02 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso. Gli analisti attendevano profitti per 1,04 dollari per azione. Il fatturato è salito a 21,9 miliardi di dollari, dai 21,2 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso e contro i 21,76 miliardi attesi dagli analisti.
I solidi risultati del terzo trimestre riflettono la capacità di diversificare il modello aziendale per generare una consistente performance finanziaria anche in un contesto di squilibri economici, ha dichiarato l’amministratore delegato John Stumpf.