Se aumenta la richiesta di prestiti personali o finalizzati vuol dire che gli italiani hanno ricominciato a credere nel futuro economico del paese, vuol dire che hanno ripreso fiducia nei consumi e sono convinti di poter sopportare un piano d’ammortamento legato al rimborso di un prestito.
I prestiti, a differenza dei mutui, oggi presentano tassi molto elevati ma sono strumenti finanziari pensati ad hoc per chi deve sostenere poche spese e poco a lungo. Dopo i primi mesi dell’anno il mercato creditizio ha registrato un tasso positivo per le domande di prestiti personali e finalizzati. I primi sono cresciuti del 13,4% e i secondi dell’1,2%. In media quindi si parla di una crescita del 7,6%.
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I numeri si consolidano così ai livelli precrisi anche se siamo ancora lontani dal clima di fiducia che si respirava tra i consumatori prima dell’avvento della crisi. Con i dati EURISC alla mano l’unica cosa di cui prendere nota è la ripresa dei consumi che poi va a velocità diverse in base al tipo di prestito richiesto:
- la domanda di prestiti finalizzati all’acquisto di auto, moto, arredo, elettrodomestici e altri beni e servizi finanziabili, ha fatto segnare una crescita molto importante rispetto al corrispondente periodo del 2014 (+13,4%),
- le richieste di prestiti personali si sono fermate a un positivo ma insoddisfacente +1,2%.
Considerando il dato aggregato possiamo anche definire un importo medio dei finanziamenti richiesti che è pari a 7699 euro. Nel dettaglio, con riferimento ai primi nove mesi dell’anno, l’importo medio dei prestiti finalizzati è stato pari a 5.006 euro (+4,1% rispetto al 2014) e quello dei prestiti personali è salito a 11.421 euro, con un incremento del 4,8%.
Bisogna anche dire che relativamente alla durata dei prestiti richiesti, che sono stati richiesti soprattutto quelli con piani d’ammortamento o inferiori a 12 mesi o superiori a 5 anni, pari rispettivamente al 21,9% e al 20,9% del totale.