Scatta il conto alla rovescia per la riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve.
Mecolrdì Janet Yellen comunicherà ai mercati la sua decisione in materia di tassi d’interesse, ma se tutti danno per scontanto che il costo del denaro non verrà toccato almeno fino all’anno prossimo (secondo i future sui Fed Funds le possibilità di un rialzo a dicembre sono del 36,1%, ma per salire oltre il 50% bisogna scivolare fino al marzo 2016), l’attesa è rivolta alle parole che userà il governatore Usa. Dopo il taglio dei tassi da parte della Banca centrale cinese e i toni da colomba di Mario Draghi, che nell’ultimo board della Bce ha lasciato intendere che entro la fine dell’anno il programma di acquisto di titoli potrà essere ampliato, l’attesa è tutta rivolta agli Stati Uniti. D’altra parte i banchieri americani non hanno mai fatto mistero di guardare con attenzione a quello che succede nei Paesi emergenti al punto da dichiarare più volte che “i tassi sarebbero già saliti se avessimo usato come unico parametro l’economia Usa” che continua a crescere e produrre posti di lavoro.
Anche per questo sono importanti i dati macroeconomici in agenda oggi: nel Regno Unito il Pil del terzo trimestre è cresciuto dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 2,3% su base annua, con dati leggermente sotto le attese. Proprio dagli Stati Uniti si segnala che gli ordini di beni durevoli di settembre sono calati dell’1,2% rispetto ad agosto, quando il dato è stato rivisto al -3%: sono rilevazioni in linea con le attese degli analisti (l’agenda dei mercati). Da previsioni anche l’indice Case-Shiller sui prezzi delle abitazioni nelle prime 20 città degli Usa: ad agosto è salito del 5,1% su base annua. In Cina, intanto, migliorano i conti delle aziende cinesi a settembre, stando all’indice del National Bureau of Statistics che misura i profitti delle aziende, rispetto al 2014 si è registrata una perdita dello 0,1%, in netto miglioramento dal -8,8% di agosto. Si tratta del miglior dato da 4 mesi.
Piazza Affari appare dunque molto debole nel giorno del debutto di Poste. Da monitorare anche Enel, che ha avviato le grandi manovre per riportare in seno Green Power. Segni negativi anche nel resto del Vecchio continente:Francoforte arretra dello 0,7% come Parigi, mentre Londra cede lo 0,5%. Dopo la chiusura debole di ieri, Wall Street è ancora in rosso con il Dow Jones che perde lo 0,1%, mentre il Nasdaq è invariato e l’S&P cede lo 0,2%.