A seguito di quattro anni di recessione, gli italiani vedono stanno leggermente meglio. Le famiglie che hanno subito direttamente la crisi sono ancora molte: si tratta di una su quattro (il 25% contro il 27% del 2014 e il 30% del 2013), ma il numero di soddisfatti in confronto alla propria situazione economica per la prima volta dopo l’ultimo quadriennio supera quello degli insoddisfatti: di ben dieci punti percentuali.
E’ quanto si legge nel rapporto Acri realizzato con Ipsos, e presentato in occasione della 91esima “Giornata del Risparmio”.
Una prima, buona notizia, concerne la crescita dei risparmi. Per il terzo anno consecutivo sale la quota di italiani capaci di risparmiare: nel 2015 sono stati il 37%, in aumento dal 33% del 2014 e dato più alto dal 2010. Allo stesso tempo, segnala il rapporto, si riducono per il terzo anno di fila le famiglie in saldo negativo di risparmio: scendono dal 25 al 22%, dato più basso dal 2005. Sostanzialmente costanti al 41% le famiglie in pareggio tra guadagni e consumi.
Tuttavia, ci sono anche cattive notizie. Ad esempio, ancora molti non riescono a far fronte alle spese. Gli anni di recessione hanno ridotto le riserve di denaro di molte famiglie e, ancora oggi, quasi un nucleo su 4 (23%) non riuscirebbe a far fronte a una spesa imprevista di 1.000 euro con risorse proprie. Se la spesa imprevista fosse poi di 10.000 euro potrebbe affrontarla con le sole proprie forze appena poco più di una famiglia su 3 (35%). Per gli estensori del rapporto questi dati “fanno comprendere come i segni di miglioramento riguardino solo coloro che hanno ridotto i timori legati alla crisi”, mentre “chi è in difficoltà rimane in difficoltà” e “un’importante fetta di famiglie” resta “al limite delle proprie forze economiche”.