Nel corso dei primi nove mesi di quest’anno Luxottica ha già fatto registrare più profitti che in tutto il 2014. Merito della forza dei marchi, della diversione geografica, nuove sinergie sui costi e dell’effetto combinato di valute positive e locomotiva Usa che torna a decollare.
Tra gennaio e settembre il colosso degli occhiali di Leonardo Del Vecchio ha registrato profitti al netto delle componenti straordinarie per 734 milioni (+29%), senza le rettifiche, l’utile sarebbe comunque cresciuto a 705 milioni (contro i 642 milioni di tutto il 2014) a fronte di 6,8 miliardi di ricavi (+18% rispetto allo stesso periodo 2014).
Morale più la società cresce, più diventa redditizia, una tendenza che è comprovata dalla liquidità record generata nel periodo: tra luglio e agosto la società ha realizzato 396 milioni di cassa, facendo scendere l’indebitamento netto a 1,05 miliardi (dagli 1,44 di fine giugno) vale a dire paro allo 0,6 del margine lordo, un livello assolutamente basso. Non a caso qualcuno torna a scommettere che digerita anche l’ultima acquisizione di negozi, fabbriche e marchi (l’ultimo è Alain Mikly) con questa rinnovata solidità finanziaria Luxottica potrebbe presto ripartire con una nuova ondata di consolidamento.
“I risultati conseguiti ci permettono di confermare con serenità l’outlook per il 2015. Prevediamo che i trend positivi di crescita organica proseguano nel prossimo anno, con un incremento degli utili superiore alle vendite. Guardando avanti, grazie alle positive prospettive del settore e al nostro piano di investimenti, confermiamo l’obiettivo di raddoppiare i ricavi nell’arco dei prossimi dieci anni”.
Da segnalare poi, che nel terzo trimestre, la cassa è salita a dispetto dei maggiori investimenti (+20%) e la crescita è arrivata sia dai negozi di proprietà sia da quelli di terzi, sia per gli occhiali a marchi propri, sia per le licenze, in tutti i mercati dove il gruppo opera, compresa l’area Asia e Pacifico, che a dispetto delle turbolenze in Cina, ha registrato tra luglio e settembre vendite per 271 milioni (+1% a cambi costanti, +3% a cambi correnti).