La Volkswagen Group ha annunciato che i veicoli circolanti nel nostro Paese coinvolti nella vicenda del software che ‘truccava’ i test delle emissioni dei motori diesel risultano pari a 709.712 suddivisi tra i marchi Volkswagen, Audi, Seat e Skoda.
Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, nel corso dell’audizione alla Camera sull’impatto della vicenda Volkswagen sul settore automotive, sui consumatori e l’ambiente. “L’avvio dei richiami – ha aggiunto – sarà a inizio 2016”.
Il ministro non ha certo spese parole tenere sul Dieselgate: “Siamo in presenza di una truffa senza precedenti ai danni dei consumatori”, ha detto il ministro. “E’ un grave vulnus – ha aggiunto – all’immagine dell’industria automobilistica europea. Siamo in presenza di una crisi vera”. L’autorità di controllo tedesca, la Kba, ha riferito ancora, “ha ordinato a Vw di rimuovere tutti i device, i sistemi illegali, e il 7 ottobre l’azienda ha diffuso il piano di azione assunto dalla Kba e al quale è obbligata ad aderire”. Il piano, ha annunciato Delrio, prevede “per veicoli fino a 2.0 di cilindrata la soluzione del problema con la correzione delle deficienze entro il 21 ottobre, fino a 1.6 di cilindrata entro il 15 novembre e fino a 1.2 di cilindrata entro il 30 novembre”.
Dal titolare dei Trasporti è arrivata la rassicurazione sulla gestione di questa crisi senza precedenti: “Sono in costante contatto con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti tedesco, d’accordo con le autorità Ue”. Difficile invece stimare gli impatti economici: “La componentistica auto è molto importante nella nostra filiera, la Germania è il nostro primo partner commerciale. Siamo in costante contatto con la Camera di commercio italiana in Germania. Dai dati di osservazione, 1,5 miliardi di indotto sono frutto delle commesse Volkswagen.