Pagare tutti per pagare meno è il principio portato in campo dal premier quando si è parlato dell’inserimento del canone RAI nella bolletta elettrica. Ma si può dire che sia un concetto da estendere a tutti i tipi di imposte. Il Governo intanto, si dota di alcuni strumenti essenziali per la lotta all’evasione fiscale.
Sul sito del MEF sono stati elencati i 10 strumenti usati per il contrasto dell’evasione fiscale. Prendiamo in esame altri quattro strumenti: fatturazione elettronica, reverse charge e split payment, voluntary disclosure e accordi bilaterali contro l’evasione fiscale.
> 10 strumenti di contrasto dell’evasione fiscale – I parte
> 10 strumenti di contrasto dell’evasione fiscale – III parte
Fatturazione elettronica. L’obbligo di fatturazione elettronica introdotto nei confronti delle pubbliche amministrazioni centrali nel giugno 2014 ed estesa a tutte le pubbliche amministrazioni a marzo di quest’anno consente all’amministrazione fiscale di avere visibilità su tutto quanto è fatturato in termini di fornitura alle diverse articolazioni dello Stato.
Reverse charge e split payment. L’introduzione di queste modalità di versamento dell’IVA a decorrere dall’1 gennaio 2015 ha consentito all’erario di registrare un maggior gettito di questa imposta stimato nell’ordine di 1 miliardo di euro nell’anno.
Voluntary disclosure. La collaborazione volontaria dei contribuenti italiani che detengono capitali all’estero non dichiarati è un procedimento che consente di regolarizzare queste posizioni a fronte del pagamento di imposte eventualmente evase. L’attivazione della procedura da parte del contribuente consente di evitare alcune conseguenze dell’eventuale evasione salvo casi di autoriciclaggio.
Accordi bilaterali contro l’evasione internazionale. In questi 20 mesi sono stati ratificati 8 accordi bilaterali e sottoscritti nuovi accordi bilaterali con 9 giurisdizioni fiscali per adeguare gli accordi contro la doppia imposizione in modo da renderli più efficaci contro l’evasione fiscale e la migrazione di capitali.