Si tratta di un patrimonio unico sostenuto da una comunità di clienti ricchi, provenienti da tutto il mondo. Così gli analisti di Mediobanca Securities si sono espressi sulla Ferrari dopo aver messo a confronto il Cavallino Rampante con le società di beni di lusso, i marchi più noti e le imprese più resistenti.
Anche se possono essere trovate alcune affinità, gli esperti della banca d’affari ritengono che la Ferrari sia un patrimonio unico in termini di esclusività, capacità di recupero, contenuto tecnologico e, in ultima analisi, consapevolezza del marchio.
Il titolo Ferrari consente di scommettere sulla creazione di ricchezza crescente in tutto il mondo. Un investimento nella Ferrari è infatti un modo per sfruttare la crescita degli individui ad alto reddito. Con una crescita prevista del 7,7%, in futuro, i volumi della Rossa dovrebbero crescere solo del 4,4% nel periodo 2014-2019, dimostrando che il management vuole espandere il marchio con attenzione per mantenere la sua “aura di lusso”.
Una crescita oltre le 10.000 unità? L’aumento controllato dei volumi è semplicemente una decisione strategica tesa a difendere l’esclusività del marchio e, in ultima analisi, il brand stesso. Se la Ferrari dovesse superare il tetto delle 10.000 unità, la società potrebbe ridurre le proprie emissioni di CO2 con un articolato set di strumenti, come ad esempio l’aumento della quota di ibridi.
Al contempo la Formula 1 rappresenta il mito. Il mito della Ferrari è nato, infatti, con la F1 e ancora si nutre di essa. “Crediamo che la F1 sia una fonte di miglioramento per quanto stia perdendo denaro e che il nuovo management dovrebbe differenziare le sue mosse dal precedente. Per cui il capex e le spese in ricerca e sviluppo di quest’anno dovrebbero rappresentare il picco”, aggiungono gli analisti di Mediobanca.
Senza pensare che il cambiamento del management, dopo 23 anni, svelerà la capacità di fare utili reali. “Riteniamo, infatti, che l’impatto del cambiamento del management non sia stato del tutto compreso: Montezemolo non ha permesso che si esprimesse il pieno potenziale della Ferrari in netto contrasto con lo stile di gestione di Marchionne. Anche lo spinf off da Fca è una mossa strategica sottovalutata dal mercato: la Ferrari ha infatti bisogno di prendere le distanze dall’approccio “stile Fiat” per focalizzarsi di più sul suo brand”.