Le istanze di voluntary disclosure presentate agli uffici dell’Agenzia delle Entrate sono circa 90.000 da cui si attende un incasso che a fine operazione sarà di circa 3,4 miliardi di euro. Il tutto ad una settimana di scadenza dall’operazione.
Come spiegano bene le agenzie stampa c’è una significativa base imponibile emersa che supera i 40 miliardi di euro a fronte di una disponibilità di capitali illegalmente detenuti all’estero stimata tra 200 e 300 miliardi.
I contribuenti che hanno presentano l’istanza entro lunedì 30 novembre avranno poi tempo altri 30 giorni fino al 30 dicembre per presentare tutta la documentazione necessaria, e cioè la relazione di accompagnamento ed eventuali istanze integrative. La procedura di emersione volontaria dovrà poi concludersi, per tutti gli anni coinvolti, entro il 31 dicembre 2016. Per gli uffici dell’Agenzia si tratta dunque di produrre il prossimo anno dai 300 ai 400mila atti di accertamento considerando che ogni istanza riguarda dai tre ai quattro anni e che ogni atto di accertamento sarà riferito ad una singola annualità.
Rispetto ai precedenti scudi fiscali questa operazione dovrebbe consentire all’Erario di conoscere i soggetti che hanno deciso di aderire e le somme dagli stessi portate all’estero. Un’operazione che ha come obiettivo prioritario la trasparenza e negli anni dovrebbe portare vantaggi consistenti alle casse dello Stato.