Il terrorismo fa sempre più paura ai mercati europei. Intanto, i ministri delle Finanze si sono riuniti a Bruxelles per discutere dei giudizi rilasciati dalla Commissione europea sulle Finanziarie dei singoli Stati membri.
Per l’Italia rimangono numerosi nodi da sciogliere, che comporteranno un supplemento di giudizio a primavera. L’oggetto della discussione, però, è completamente cambiato: se fino a poche settimane fa si discuteva della flessibilità richiesta dal governo Renzi per riforme, investimenti ed emergenza migranti (rispettivamente per 0,1, 0,3 e 0,2 punti di Pil), gli attentati di Parigi hanno spostato le priorità. Al centro del dibattito c’è la richiesta francese di sforare i tetti sul deficit per finanziare la guerra all’Is, anche se per il presidente Jeroen Dijsselboem è prematura ogni posizione definitiva: “Non credo che ci sarà una decisione sulla flessibilità per le spese militari, esprimeremo molta comprensione per la situazione di Francia e Belgio, ma le loro leggi di Stabilità sono convergenti con il Patto quindi non c’è urgenza di parlarne”.
Sui mercati finanziari, invece, si oscilla tra le indicazioni provenienti dal Bce e della Federal Reserve in vista delle prossime riunioni di dicembre: prima toccherà alla Banca centrale europea che la prossima settimana (il 3 dicembre) potrebbe ampliare il programma di acquisto titoli sul mercato secondario. Un’eventualità ribadita venerdì scorso dal presidente Mario Draghi che ha detto: “Faremo tutto il possibile per far salire l’inflazione”. Per quanto riguarda la Fed – la riunione è in agenda il 15-16 dicembre – i banchieri in ordine sparso confermano “forti possibilità di un innalzamento del costo del denaro nel caso in cui i dati macroeconomici continuino ad essere incoraggianti”. Gli investitori sembrano ormai avere digerito la mossa rialzista convinti che la traiettoria che porterà a un aumento del costo del denaro nel tempo sembra molto graduale.
Le Borse europee si muovono su un ottovolante: Milano recupera lo 0,6% dopo una partenza in salita. Deboli le altre: Londra perde lo 0,5%, Francoforte cede lo 0,3% e Parigi lo 0,7%. L’euro è in calo a 1,063 rispetto al dollaro. Lo spread è stabile a quota 100 punti base con i Btp che sul mercato secondario vengono scambiati a un tasso dell’1,5%. Avvio in calo per Wall Street, con il Dow Jones a 17.805 punti (-0,11%) e il Nasdaq a 5.102 (-0,05%).