Sabato e domenica scorsi in molti sono rimasti nelle mura domestiche e hanno rinunciato alla classica cena fuori casa con gli amici, con un calo delle presenze nel 40% dei ristoranti. L’allarme della Fipe interessa sa le grandi città che i centri di medie dimensioni. I dati.
Un fenomeno che si avverte in città come Roma, Milano, Napoli, Torino ma anche in città di medie proporzioni da 50 mila a 500 mila abitanti. A rilevarlo è il centro studi di Fipe-Confcommercio. Una tendenza prevista che si è presto rivelata reale. Il centro studi ha anticipato all’Adnkronos i risultati di un primo monitoraggio avviato presso i ristoranti e le pizzerie sparse in tutta Italia, un sondaggio che interessa circa mezzo milione di esercizi.
“Da un week end all’altro abbiamo riscontrato un aumento delle disdette e delle presenze nei ristoranti”, spiega Luciano Sbraga, direttore del centro studi. Infatti, “se nel week end immediatamente successivo ai tragici attentati di Parigi, il 25% dei ristoratori ha segnalato problemi, in quello appena passato, del 21 e 22 novembre, il 37%, ovvero 4 ristoratori su 10, hanno detto di aver avuto cancellazioni e minore affluenza dei clienti”.
Ancora presto per tracciare un bilancio, in termini percentuali, di quanti hanno rinunciato ad andare al ristorante sabato e domenica scorsi, e anche per quantificare i primi effetti economici sul volume di affari di questo settore, che comprende anche bar e discoteche. Tuttavia, si tratta di una tendenza in qualche modo prevista.