Il 16 novembre è partito il fondo per la concessione di contributi in conto interesse a tasso zero, riservato a giovani professionisti toscani under 40, praticanti e tirocinanti under 30. L’intervento rientra nel pacchetto complessivo delle misure di sostegno del progetto Giovanisì.
L’obiettivo di questa proposta è promuovere la competitività e la produttività regionale attraverso lo sviluppo delle attività professionali. La nuova agevolazione finanziaria del contributo in conto interessi a tasso zero, che si affianca a quella della garanzia fino all’80% degli importi finanziabili, riguarda prestiti i cui importi variano da 4.500 fino a 13.500 euro per favorire l’impianto di nuovi studi, la sicurezza nei locali, l’acquisizione di strumenti informatici e tecnologie per l’attività professionale.
Tutte le informazioni, anche sui prestiti fino a 100.000 euro, riservati ad Ordini, Collegi ed Associazioni professionali riconosciute si trovano sul bando nel sito Giovanisì. Le domande possono essere presentate tramite il soggetto gestore Toscanamuove fino al 31 dicembre in via cartacea e, da gennaio 2016, on line. Come spiega ancora l’ADNKronos:
Al 31 dicembre 2013 gli iscritti ad Ordini e Collegi professionali in Toscana erano 148.000, circa 39 professionisti ogni mille abitanti, 4 in più della media nazionale. La parte del leone la fanno alcune professioni sanitarie, medici, dentisti e infermieri in testa: con 54 mila iscritti rappresentano un terzo del totale. I medici, da soli, sono circa 32 mila. All’estremo opposto i notai, unica figura rigidamente regolamentata in ingresso e la cui presenza ha registrato addirittura una flessione dell’8%.
Seguono ingegneri (13 mila circa), avvocati (circa 12 mila), architetti (10.592), geometri (circa 10 mila), commercialisti (9 mila), farmacisti (circa 6 mila), psicologi (5.572), giornalisti (5.327). Più problematico fare un quadro delle tante professioni non regolamentate da Ordini o Collegi, come ad esempio fisioterapisti, logopedisti, podologi e altre professioni tecniche.
Tali professioni sembrano rappresentare circa il 9% del totale delle professioni intellettuali, a fronte del 91% di quelle raccolte in ordini e collegi.