L’Ansa ha riepilogato alcuni cambiamenti riportati dal Censis che riguardano lo stile di vita degli italiani e hanno un impatto diretto sul loro portafoglio. Ecco quello che ci è sembrato più interessante.
L’agenzia stampa riporta i cambiamenti economici che più di altri sanno descrivere il cambiamento del paese e il miglioramento/cambiamento della situazione economica dello Stivale: gli acquisti online e la presenza stabile degli stranieri consumatori.
Si compra su Internet e si condivide la macchina. Questi i nuovi stili di consumo individuati dal Censis nel proprio rapporto, secondo cui sono 15 milioni gli italiani che fanno acquisti sul web (2,7 milioni nell’ultimo anno hanno comprato prodotti alimentari in rete e l’home banking è praticato dal 46% degli utenti del web). Per muoversi, invece, sono sempre di più coloro che optano per il car sharing: il 4% degli italiani (circa 2 milioni) e la percentuale sale all’8,4% tra i giovani.
Stranieri in Italia sempre più ‘ceto medio’ – La condizione degli stranieri regolarmente residenti in Italia è molto diversa da quella che caratterizza le periferie francesi i le innercities londinesi: da noi gli immigrati inseguono una traiettoria verso la condizione di ceto medio, differenziandosi così dalle situazioni di concentrazione etnica e disagio sociale che caratterizzano quelle realtà all’estero. E’ l’analisi del Censis nel suo Rapporto sulla situazione sociale del paese. Tra il 2008 e il 2014, sottolinea l’istituto, i titolari d’impresa stranieri sono aumentati del 31,5% (soprattutto nel commercio, che pesa per circa il 40% di tutte le imprese straniere, e nelle costruzioni, per il 26%), mentre le aziende guidate da italiani diminuivano del 10,6%. A dimostrazione del cammino veloce verso l’integrazione, un’indagine dell’istituto da cui risulta che il 44% degli italiani ritiene che è cittadino italiano chi nasce sul suolo italiano, per il 33% chi vive in Italia per un certo periodo di tempo minimo (non importa dove sia nato), per il 19% chi ha genitori italiani. Lo ius soli (il diritto di cittadinanza agli immigrati acquisito automaticamente con la nascita in un territorio) è quindi il criterio privilegiato. L’integrazione passa anche attraverso il cibo: tra gli stranieri che vivono in Italia, 9 su 10 pensano che il cibo rappresenta un elemento in grado di facilitare l’incontro tra le persone e le culture. E infatti il 40,5% di queste persone si è trovato a preparare piatti della propria tradizione per italiani e il 37,1% ha insegnato a questi ultimi ricette del proprio Paese d’origine. La cucina italiana entra dentro le mura domestiche delle famiglie straniere e convive con le ricette del Paese d’origine, a volte integrandole, a volte trasformandole in qualcosa di diverso attraverso accostamenti originali di sapori e ingredienti. Tra chi sa cucinare (il 74,9% degli stranieri in Italia), la maggior parte dichiara di essere in grado di preparare piatti e ricette italiane. Il 61,8% dichiara di avere imparato da amici, conoscenti o datori di lavoro italiani, mentre il 33% segue la curiosità e la pratica quotidiana, e il 25,7% la televisione.