La Fed dà il via ad una nuova fase che è quella che pone fine all’epoca dei tassi pari allo zero iniziata nel 2008 con la crisi finanziaria. Una mossa storica che porta i tassi d’interesse a quota 0,25-0,50%. Non si assisteva ad una cosa del genere da circa 10 anni.
L’ultima volta che la FED aveva ritoccato al rialzo i tassi era stato nel 2006. Ora, dopo quasi 10 anni, il rialzo è accompagnato da tante rassicurazioni: la politica monetaria resterà comunque accomodante e gli aumenti successivi saranno graduali. Wall Street però, inizialmente sembra non risentire dell’annuncio che era stato dato anche qualche mese fa. Poi interpreta questa scelta della FED come un’iniezione di fiducia nell’economia americana e preme sull’acceleratore.
Scrive l’ANSA riepilogando quel che è successo alla Borsa Americana:
I listini americani chiudono positivi con aumenti superiori all’1%, nonostante il calo del petrolio, sceso a 35,52 dollari al barile con l’aumento più forte del previsto delle scorte petrolifere americane. Le piazze finanziarie europee sono già chiuse quando la Fed annuncia la stretta. La seduta e’ stata fiacca nel Vecchio Continente. Quasi tutti i listini hanno chiuso in rialzo, fatta eccezione per Milano. Piazza Affari chiude in calo dello 0,29%.
Poi sull’aumento dei tassi insiste:
L’aumento ”moderato” dei tassi ”riconosce i progressi dell’economia”, afferma il presidente della Fed, Janet Yellen, sottolineando che la mossa mette fine a una ”fase straordinaria” della politica monetaria. Una fase iniziata nel 2008, l’ultima volta che i tassi sono stati toccati: allora alla guida della banca centrale c’era Ben Bernanke che, il 16 dicembre 2008, esattamente sette anni fa, aveva portato il costo del denaro ai minimi storici, a zero. Proprio Bernanke è stato l’ultimo a decidere un aumento dei tassi, nel giugno del 2006.