Giunge il nulla osta del governo ai primi undici decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione. I decreti attuativi, i quali passeranno ora al vaglio del Parlamento, contemplano interventi che vanno dal taglio delle partecipate, alla riforma dei porti all’accorpamento del corpo Forestale ai Carabinieri.
Tuttavia, il piatto forte è la stretta sui licenziamenti per i “furbetti del cartellino”. Con norme più rigide in confronto alle previsioni della vigilia. Oltre al licenziamento anche multe salate: sei mesi di stipendio in caso di danno d’immagine all’amministrazione.
Il Cdm ha inoltre detto si alla riforma delle classi di concorso, attesa dagli insegnanti. E ha formalizzate le annunciate nomine di Carlo Calenda alla guida della delegazione italiana a Bruxelles e di Maria Angela Zappia, attuale ambasciatrice presso la Nato, a nuovo consigliere diplomatico di Palazzo Chigi. Una conferenza stampa di Matteo Renzi con i ministri Marianna Madia e Stefania Giannini è in programma alle 9 di questa mattina. Ma intanto ecco, in sintesi, le principali novità previste.
Il dipendente pubblico che viene colto in flagranza a falsificare la sua presenza in servizio, come chi striscia il badge e poi esce, verrà punito entro 48 ore con la sospensione dall’incarico e dalla retribuzione. Se l’illecito non verrà denunciato il dirigente rischia pesanti sanzioni, fino al licenziamento (oggi al massimo c’è la sospensione). Tornando ai ‘furbetti’ il decreto prevede un iter accelerato per l’espulsione: entro un mese il procedimento per il licenziamento dovrà chiudersi (ora può durare anche 120 giorni). Il lavoratore licenziato rischia anche di dover pagare i danni di immagine: in caso di condanna da parte della Corte dei conti, dovrà versare non meno di 6 mesi di stipendio. E a rischiare sono anche i “complici”, cioè coloro che abbiano agevolato con la loro condotta il comportamento fraudolento.