Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, ha pubblicato a Bruxelles la tanto attesa bozza di accordo con la Gran Bretagna valida per revisionare i rapporti tra Ue e Londra.
Si tratta di un’intesa molto complessa dal punto di vista giuridico, le cui conseguenze sono incerte sul fronte politico, che verrà discussa in Parlamento con gli altri Stati membri dell’Unione. Se sarà approvata, successivamente diverrà oggetto di un referendum popolare nel Regno Unito. Il pacchetto presenta, tra le proposte, due aspetti controversi.
Possiamo riassumere l’accordo in quattro punti.
Governance economica
All’interno della bozza di accordo si chiarisce che verrà assicurato il rispetto reciproco tra i Paesi dell’Eurozona e gli Stati dell’Unione europea che non ne fanno parte, evitando dunque di far pesare regole o normative vincolanti per i membri di Eurolandia sugli altri. Volendo fare un esempio concreto, la Gran Bretagna non sarà costretta a partecipare a bailout futuri di Paesi dell’Eurozona quali la Grecia.
Sovranità nazionale
Cameron ha ottenuto che il riferimento contenuto nei Trattati a un’unione più stretta non obbliga tutti i Paesi Ue a puntare a una meta comune. L’aspetto più significativo, tuttavia, è rappresentato dal ruolo dei parlamenti nazionali. In base alla bozza, i Parlamenti di almeno sedici Stati su ventotto potranno chiedere la revisione di una proposta legislativa della Commissione entro dodici settimane dalla sua presentazione.
Welfare e libertà di movimento
Osservando le trattative tra Londra e Bruxelles, questo è il punto più caldo su cui si discute da tempo. L’accordo prevede che la Commissione Ue presenti un testo per emendare l’attuale legislazione comunitaria in maniera da permettere a un Paese di bloccare la concessione di vantaggi sociali ai migranti comunitari fino a quattro anni in situazioni eccezionali. Londra avrà dunque la possibilità di utilizzare questo ‘blocco’ di emergenza.
Mercato interno e competitività
Londra chiedeva in merito un formale riconoscimento che il mercato unico è multivalutario. La bozza, tuttavia, prometterà solo che il mercato interno sarà rafforzato e adattato ai cambiamenti e che si lavorerà ad una maggiore regolamentazione.