Moody’s è sul punto di giudicare l’Italia. A mercati chiusi, gli analisti americani dovranno esprimersi sulla qualità del debito pubblico sovrano successivamente ai recenti crolli di borsa, delle stime di crescita del paese per quest’anno in ottemperanza ai principali indicatori economici esprimendo altresì un giudizio sul sistema bancario tricolore finito nell’occhio del ciclone.
Tempo di giudizi, dunque, per il Belpaese. Giudizi da parte di una delle agenzie di rating più importanti al mondo.
Secondo gli esperti, il rating dell’Italia sarà quasi certamente confermato (Baa2), così come l’outlook per il 2016, tuttavia quello che conta sarà capire, nel dettaglio, su cosa saranno incentrate le analisi. Dubbi sulla crescita del Pil non ce ne sono, anche il Fondo Monetario Internazionale ha previsto un rialzo del 1,3% per il 2016, ma è probabile che gli analisti mettano l’accento (ancora una volta) sul pesante debito pubblico italiano e sulla lentezza nel varo delle riforme strutturali. Anche il sistema pensionistico, benché in equilibrio, potrebbe riservare delle critiche perché ancora troppo oneroso per lo Stato.
Sul fronte dei rendimenti obbligazionari, il Btp decennale è calato attestandosi al 1,67% da 1,76% di ieri, mentre lo spread col Bund tedesco si è ristretto di 10 bp, a 145 punti base, sullo sgonfiamento dei prezzi dei titoli tedeschi. Le recenti aste di Bot e Btp hanno fatto registrare un leggero rialzo dei tassi, ma soprattutto hanno denotato un certo nervosismo da parte degli investitori internazionali i quali hanno iniziato a focalizzare le problematiche legate al sistema bancario italiano per la soluzione del monte sofferenze che – secondo diverse fonti – ammonta a 84 miliardi netti.