Il dieselgate che ha messo in guai seri un celebre marchio come Volkswagen durante lo scorso autunno rischia di colpire anche i nuovi vertici della casa automobilistica teutonica. Un risvolto, fino a questo momento, del tutto inaspettato dal board.
Un portavoce del gruppo ha, infatti, confermato l’indiscrezione riportata dalla Bild, secondo la quale nel mirino degli avvocati statunitensi è finito anche l’attuale Ceo Matthias Mueller, assieme naturalmente al suo predecessore Martin Winterkorn e ad altri manager del gruppo. Mueller nella fattispecie dovrà rendere conto personalmente in ben tre class action che sono state depositate lunedì scorso alla corte distrettuale di San Francisco. Un altro caso spinoso, che getta nuove ombre sull’azienda tedesca.
Stando dunque a quanto riferito dai media tedeschi, oltre a Mueller, gli avvocati statunitensi hanno coinvolto altri manager. Tra questi spicca il capo di Audi Rupert Stadler e il presidente di Bosch Volkmar Denner, il capo di Audi negli Usa Ulrich Hackenberg e di Porsche Wolfgang Hatz e il capo di Volkswagen negli Stati Uniti Michael Horn.
Le accuse prendono in considerazione reati quali nello specifico frode, violazioni contrattuali, pubblicità ingannevole e distorsione della concorrenza.
Accanto a proprietari di auto Volkswagen, agiscono in giudizio concessionari Volkswagen e di altre case automobilistiche che si sentono altamente danneggiate dallo scandalo relativo al dieselgate. L’azienda di Wolfsburg, mediante un suo portavoce, ha dichiarato che si è preso atto dell’azione legale e che verranno valutate internamente le accuse. Nessuna presa di posizione nel merito, invece, a causa delle indagini in corso.