La legge contro gli sprechi alimentari è stata approvata dalla Camera a larga maggioranza. Un voto bipartisan che testimonia un dato importante: quando in aula si discute di solidarietà sociale e di risparmio delle risorse, le forze politiche riescono anche a trovare un’intesa.
Il testo ha incassato 277 sì, nessun voto contrario e 106 astensioni da parte di 5 Stelle, Lega e Forza Italia. Il testo adesso passerà al Senato per l’approvazione definitiva.
L’obiettivo principale della nuova legge è quello di favorire il recupero e provare a raddoppiare la donazione delle eccedenze rafforzando l’impegno già avviato con la Legge di Stabilità 2016.
Tra le novità in confronto al testo base, l’Aula ha approvato due emendamenti del Pd: il primo prevede che anche gli enti pubblici, e dunque non solo le onlus, potranno essere considerati “soggetti donatori”. Il secondo stabilisce che si possono donare anche i cibi e farmaci con etichette sbagliate, purché le irregolarità non riguardino la data di scadenza del prodotto o l’indicazione di sostanze che provocano allergie e intolleranze. Non sarà poi richiesta la forma scritta per le donazioni gratuite di cibo, farmaci e altri prodotti, secondo quanto prevede un altro emendamento della Commissione approvato dall’Aula. Via libera anche all’Ordine del giorno di Milena Santerini, del gruppo Democrazia Solidale-Centro Democratico, che impegna a coinvolgere nella prevenzione dello spreco anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere. Infine più spazio alle cosiddette produzioni a ‘chilometro zero’, che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.
Ma in cosa consiste la legge antisprechi?
Il provvedimento definisce per la prima volta nell’ordinamento italiano i termini di ‘eccedenza’ e ‘spreco’ alimentari, fa maggiore chiarezza tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza, e punta semplificare le procedure per la donazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della tracciabilità. È consentita la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito; si dice in modo chiaro che il pane potrà essere donato nell’arco delle 24 ore dalla produzione; e per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, è permesso ai clienti l’asporto dei propri avanzi con la ‘family bag’.