A tutti gli effetti si tratta di una nomina all’insegna della continuità. Vincenzo Boccia è stato proclamato nuovo presidente di Confindustria e successore di Giorgio Squinzi del quale è stato vice per lungo tempo.
Una vittoria ottenuta con nove voti di scarto rispetto allo sfidante Alberto Vacchi. Alla fine il Consiglio generale di viale dell’Astronomia ha confermato quello che si era preannunciato un voto sul filo di lana con 100 voti andati a Boccia, 91 a Vacchi e due schede bianche.
L’imprenditore salernitano nel settore delle arti grafiche conosce bene i meccanismi interni all’associazione. È già stato presidente della Piccola industria e ha ricoperto numerosi incarichi sia in Campania sia a livello nazionale, tra cui la presidenza del Comitato tecnico Credito e Finanza. L’impegno associativo è iniziato già a partire dagli anni Novanta con la partecipazione attiva al Gruppo dei Giovani Imprenditori. Nel 2000, dopo essere stato presidente degli under 40 di Salerno e leader regionale dei Giovani della Campania, è stato scelto da Edoardo Garrone come vicepresidente nazionale dei Giovani.
A suo favore è scesa anche l’ex presidente di Confindustria e attuale presidente di Eni, Emma Marcegaglia, e con lei un altro passato numero uno dell’associazione, Luigi Abete. Il nuovo uomo al vertice dell’associazione ha fatto punto centrale del proprio programma la necessità di “ribadire con forza la centralità dell’industria come principale antidoto alla stagnazione e alla bassa crescita”. Per Boccia il ruolo dell’impresa e di Confindustria “diventa focale in questa situazione fragile ma positiva”.
L’associazione considerata come “una Casa Comune per una stagione di leadership collettiva e non individuale con l’obbiettivo di pensare e sostenere l’Agenda della competitività per l’Italia e per l’Europa”.