Carlo Messina, numero uno di Intesa Sanpaolo, può finalmente sorridere. Il suo istituto è al momento una luce nel buio in cui vaga il comparto nel nostro Paese con Mps costretta a fare gli straordinari dopo i risultati degli stress test Eba.
La semestrale di Intesa ha mostrato risultati più che soddisfacenti. Dunque Messina può pianificare serenamente il futuro.
L’ad del gruppo ha dichiarato:
Confermo che i dividendi 2016 saranno a quota 3 miliardi di euro. Vorrei creare abbastanza spazio per avere una significativa riduzione del rischio nel 2017 e sono sicuro che sarò anche in posizione tale da conseguire l’obiettivo di 4 miliardi di dividendi, da distribuire nel 2018. Nel semestre Intesa Sanpaolo ha erogato 24 miliardi di finanziamenti a medio lungo termine, con una crescita del 70% rispetto allo stesso periodo del 2014 e del 24% rispetto al primo semestre 2015.
Ottimi i dati provenienti dal comparto immobiliare. Nel solo settore dei mutui la crescita delle erogazioni è stata dell’80% su base annuale, con l’Ad che ricorda:
Siamo stati vicini a 40.000 aziende che si sono risanate, abbiamo potuto così riportato in bonis 2 miliardi di crediti deteriorati.
Continua poi, con successo, anche l’evoluzione verso il modello della wealth management company. “Nel secondo trimestre le commissioni della banca sono cresciute del 10% rispetto al primo trimestre. Nei due ultimi anni e mezzo il flusso netto di risparmio gestito è stato di 64 miliardi, abbiamo raggiunto già gli obiettivi di Piano. Il 50% circa dell’utile prima delle imposte proviene da attività di Wealth Management, comprese quelle facenti capo alla divisione Banca dei Territori”, ha rilevato ancora l’ad, convinto che in un contesto di tassi estremamente bassi e in un mercato del risparmio gestito come quello italiano, con ampi spazi di crescita, la banca potrà potenziare ulteriormente la sua capacità operativa, basata su oltre 840 miliardi di attività finanziarie della clientela.