Il Ministero del Tesoro, primo azionista di Mps con circa il 4%, non ha ancora deciso quali procedure attuare in concomitanza con l’aumento di capitale dell’istituto senese. A dichiararlo è Pier Carlo Padoan. Secondo il Ministro dell’Economia “la valutazione dell’aumento è complessa. Quando ci saranno tutti i dettagli decideremo”.
Riguardo all’ipotesi di conversione in equity dei bond subordinati, Padoan ha detto che per l’aumento di capitale sono aperte diverse opzioni e che “probabilmente conviveranno più misure”. Tra le banche impegnate nel piano di salvataggio di Mps ci sarebbe già ampia convergenza sulla conversione dei subordinati in azioni.
La conversione dovrebbe, tuttavia, riguardare esclusivamente una buona percentuale dei bond in mano agli istituzionali (oggi oltre 3 miliardi di euro) in modo da ridurre l’entità della ricapitalizzazione intorno a 3-3,5 miliardi di euro rispetto ai 5 miliardi di euro complessivi previsti. Mentre allargare il progetto ai bond retail sarebbe più complicato perché le esigenze di compliance imporrebbero tempi più lunghi per redarre i prospetti.
L’auspicio del premier, Matteo Renzi, intervenuto anche lui al Forum Ambrosetti a Cernobbio, è che l’aumento di capitale di Mps possa essere svolto entro l’anno e soprattutto “che si capisca il messaggio forte che abbiamo dato con il decreto delle popolari di “fuori la politica dalle banche” ma soprattutto che le banche devono aggregarsi”.
D’altra parte in Italia “ci sono più poltrone e filiali che nel resto del mondo e non va bene perché non aiuta”, ha dichiarato Renzi. C’è una consapevolezza, secondo il presidente del Consiglio: In questi due anni siamo intervenuti garantendo regole più corrette per tutti” e ora “credo ci siano le condizioni, grazie anche al lavoro svolto da Atlante (il fondo serve a sostenere le banche italiane nelle proprie operazioni di aumenti di capitale e a favorire la gestione dei crediti in sofferenza del settore, ndr) perché il tema delle banche possa essere affrontato in via definitiva nei prossimi mesi”.
Dopo le dichiarazioni di Renzi e di Padoan a Piazza Affari il titolo Mps resta stabile a quota 0,2395 euro (+0,08%). ieri la procura di Milano ha depositato la richiesta di archiviazione nei confronti dell’ad, Fabrizio Viola, e dell’ex presidente, Alessandro Profumo, dalle ipotesi di reato di falso in bilancio e manipolazione del mercato per la presunta rappresentazione non corretta dei derivati Alexandria e Santorini nei bilanci dal 2011 al 2014.