Sono passati ben dieci mesi dalla risoluzione di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti. Risoluzione che risale al 22 novembre 2015. Lunedì arriveranno i primi rimborsi forfettari per gli oltre diecimila obbligazionisti che si sono visti azzerare i bond subordinati per assorbire parte delle perdite registrate dalle quattro banche.
Lo dice il vice direttore generale del Fondo Interbancario, Salvatore Perna:
Da lunedì saranno infatti liquidate le prime pratiche. Al momento sono all’incirca 600 le domande inviate al Fondo e in gran parte arrivano da singoli risparmiatori. Di queste alcune decine sono già pronte per essere liquidate, una percentuale rilevante deve essere integrata mentre solo 3 sono state rigettate.
Qual è la prassi per avere accesso ai rimborsi? Essa si è concretizzata a seguito dell’entrata in vigore in data 3 luglio 2016 della legge di conversione del decreto sulle banche, risalente a maggio: il decreto ha stabilito i dettagli per il rimborso forfettario, una strada che gli obbligazionisti possono percorrere in alternativa agli arbitrati, per i quali si aspettano ancora i decreti di attuazione dal Mef:
Gli investitori che si sono visti azzerare i bond subordinati potranno ricevere l’80% del corrispettivo speso per acquistare i titoli delle quattro banche finite in risoluzione, ma devono rientrare in una serie di parametri. Il primo riguarda la data dell’acquisto dei titoli: non oltre il 12 giugno 2014. Devono poi dimostrare di averli avuti ancora in portafoglio il 22 novembre scorso, data della risoluzione delle quattro banche che ha azzerato tutte le obbligazioni subordinate (insieme alle azioni). Gli altri parametri da rispettare per poter ottenere l’indennizzo sono un patrimonio mobiliare inferiore ai 100mila euro alla fine del 2015 e un reddito complessivo 2014, ai fini Irpef, non superiore ai 35mila euro.