L’esame di maturità per la Banca Popolare di Bari ha dato esito positivo. Il Cda, infatti, ha “promosso” il progetto di bilancio 2017. Un esercizio piuttosto complicato, caratterizzato dall’attesa circa la conclusione delle vicende legate alla legge di riforma delle banche in cooperative, che ha di fatto influenzato notevolmente tutte le principali linee guida.
Da un punto di vista generale, l’esercizio 2017 è stato dedicato al raggiungimento di vari obiettivi industriali. Inoltre, la Banca Popolare di Bari ha cercato anche di rafforzare sempre di più le sinergie di Gruppo che derivano dall’incorporazione, avvenuta intorno alla metà del 2016, del polo abruzzese.
Per quanto concerne i dati consolidati, l’attivo complessivo ha subito un ottimo incremento pari al 6,1%, visto che è passato dai 13,6 miliardi della fine dell’esercizio 2016 agli attuali 14,4 miliardi. Un bel balzo in avanti anche per la raccolta complessiva, che è salita del 10,2% attestandosi intorno ai 14,9 miliardi di euro. La componente diretta è quella che ha fatto registrato il tasso di crescita più alto (+14,7%).
Un calo del 6,3% ha, invece, caratterizzato i costi operativi, che si sono attestati intorno a 319,8 milioni di euro. Insieme alla rettifica di avviamenti per 18,5 milioni di euro, da qui deriva un abbassamento del risultato netto consolidato relativo al 2017, pari a circa 1 milione di euro. Un dato negativo rispetto ai 5,2 milioni di euro dell’esercizio precedente, ma bisogna anche considerare come, senza la rettifica, sarebbe stato pari a 13,4 milioni di euro.
Il Gruppo pugliese ha fatto registrare, allo scorso 31 dicembre, 3062 dipendenti, dislocati su ben 353 filiali, diffuse in tredici regioni italiane. Un’ulteriore notizia positiva che la BPP ha ricevuto nelle ultime settimane è stata quello del pronunciamento della Corte Costituzionale dello scorso 21 marzo, in merito alla trasformazione in Spa. Da qui, sono partite ovviamente tutte le operazioni necessarie a raggiungere nel più breve tempo possibile il riallineamento.