Il premier Giuseppe Conte è al lavoro per scongiurare la crisi di Governo e trovare una quadra con la maggioranza in merito al Recovery Plan: in un momento in cui le forze politiche dovrebbero mostrare maturità, ancora una volta si rischia di mettere il Paese in pericolo per giochi di potere.
Segnali di distensione da parte di Italia Viva
Va detto che i segnali di distensione che sono arrivati da parte di Italia Viva fanno un po’ tirare un sospiro di sollievo, sebbene non siano ancora in grado di dare vita a un accordo importante. I renziani hanno parlato di passi in avanti e questo, sul tema, rappresenta un vero cambiamento rispetto al passato. Al termine di un incontro durato due ore, rispetto alla mezz’ora di venerdì scorso, sono arrivati segni incoraggianti anche da parte del capodelegazione di IV, il ministro Teresa Bellanova che ha sottolineato come si inizi a “ragionare” nel merito per ciò che riguarda il Recovery Plan
Si è discusso di come gestire i contenuti del piano e la spartizione dei fondi europei: una confronto che ha portato ad un avvicinamento di posizioni. Ha commentato ancora Teresa Bellanova:
“Finalmente Conte ha preso atto che le proposte di Italia viva sul metodo di lavoro sono assolutamente positive e la task force nel testo. Si può discutere di tutto, ma nel merito. Non possiamo permetterci distrazioni, ne va della nostra credibilità“.
Cosa è cambiato rispetto al piano base
Cosa è cambiato rispetto a prima per ciò che concerne il Recovery Plan? All’interno della proposta del premier Giuseppe Conte è sparita la task force così come era stata pensata dal premier. Si tratta di qualcosa richiesto dall’Europa quindi sicuramente verrà riproposta in modo differente per accontentare tutti. Secondo indiscrezioni provenienti dal quotidiano Repubblica, ci sono alcune modifiche allo studio: i progetti dovranno passare comunque dal Consiglio dei Ministri e invece di avere un comitato a tre (Conte-Patuanelli-Gualtieri) per il coordinamento, sarà incluso un ministro per ogni partito.
Altro punto importante per Italia Viva sono gli investimenti sulla sanità per i quali i renziani chiedono più dei nove miliardi inizialmente previsti dal presidente del Consiglio. IV vuole attivare il MES, che attualmente non rientra nelle priorità né del premier, né del Movimento 5 Stelle. Il ministro Bellanova sottolinea che se si riuscirà a sistemare la situazione quella del MES non sarà una preoccupazione per il Governo. Di certo sul tavolo delle trattative in questo momento vi è molto di più che una semplice discussione su come distribuire i fondi. E questo è chiaro a tutti.