In tanti si chiedono quale sia il vaccino più efficace contro il Covid tra Pfizer, Moderna ed AstraZeneca. I test effettuati da oltre 207.000 adulti tra il 12 e il 25 maggio 2021 rivelano che quasi il 100% delle persone aveva anticorpi contro il virus due settimane dopo aver ricevuto la seconda dose di Pfizer/BioNTech o AstraZeneca. La cifra è leggermente diminuita con l’età, scendendo al 98% in quelli di 80 anni e oltre che avevano ricevuto Pfizer/BioNTech e all’84% per AstraZeneca, secondo gli ultimi dati dello studio REACT-2 condotto da Imperial.
Le ultime su Pfizer e non solo contro il Covid
La presenza di anticorpi variava maggiormente nelle persone che avevano ricevuto una singola dose, sia per gruppi di età che per tipo di vaccino. La prevalenza più bassa è stata riscontrata nelle persone di età pari o superiore a 70 anni al 32% tre settimane dopo Pfizer/BioNTech e al 46% per AstraZeneca.
Il corpo produce anticorpi dopo l’infezione e la vaccinazione e si pensa che le persone con anticorpi rilevabili contro il coronavirus possano avere protezione da malattie future. La sola presenza di anticorpi, specialmente nelle persone non vaccinate, non previene necessariamente l’infezione. Tuttavia, le prove mostrano che entrambe le dosi di un vaccino offrono alti livelli di protezione.
Lo studio ha riscontrato alti tassi di vaccinazione con il 73% degli adulti che ha riferito di aver ricevuto una o più dosi, che vanno da quasi tutti (99%) di quelli di età pari o superiore a 75 anni al 25% di quelli di età compresa tra 18 e 24 anni. Ma c’è stata una variazione nella copertura con uomini, persone provenienti da aree svantaggiate, coloro che lavorano in ruoli pubblici come vendita al dettaglio e ospitalità e persone che si identificano come nere tra coloro che hanno tariffe più basse.
La professoressa Helen Ward, professoressa di sanità pubblica presso l’Imperial, ha dichiarato: “I risultati di questo studio molto ampio mostrano l’impatto sostanziale del programma di vaccinazione sulla positività anticorpale negli adulti. Tuttavia, è preoccupante che la copertura dei vaccini non sia uniforme con le persone in alcuni gruppi e aree che hanno meno probabilità di essere state vaccinate e quindi potrebbero rimanere relativamente non protette dalla diffusione futura. Dobbiamo continuare e intensificare gli sforzi per raggiungere questi gruppi con la vaccinazione e per garantire che siano in atto altre misure protettive”.
Questi risultati del programma in corso di valutazione in tempo reale della trasmissione comunitaria (REACT-2), guidato da Imperial e condotto in collaborazione con Ipsos MORI, sono disponibili qui in un rapporto prestampato e saranno sottoposti a revisione paritaria. Dunque, bene Pfizer, Moderna ed AstraZeneca, ma occorre arrivare in ogni angolo del mondo.