Ci sono tanti elementi che dobbiamo prendere necessariamente in considerazione in queste ore, a proposito del tanto atteso aggiornamento INTRASTAT 2022 in Italia. Ad esempio, le delibere che andranno a coinvolgere la piattaforme prevedono che da questo momento nei nuovi INTRASTAT ci sia effettivamente una verifica sull’origine della merce. Allo stesso tempo, per le operazioni effettuate dal 2022 valgono le regole doganali di origine non preferenziale.
Tutto quello che sappiamo a proposito del recente aggiornamento INTRASTAT 2022 in Italia
Proviamo a riepilogare il tutto come segue, per tutti coloro che vogliono capirci qualcosa di più a proposito del nuovo aggiornamento INTRASTAT 2022 in Italia:
𝐄̀ 𝐞𝐥𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐭𝐚, 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐚𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢, 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐈𝐧𝐭𝐫𝐚𝐬𝐭𝐚𝐭 𝐭𝐫𝐢𝐦𝐞𝐬𝐭𝐫𝐚𝐥𝐞. Inoltre, per la presentazione mensile è innalzata a 350.000 euro la soglia degli acquisti totali effettuati nel trimestre ovvero in uno dei quattro trimestri precedenti.
𝐏𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐚𝐔𝐄 𝐞̀ 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐢𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐨𝐛𝐛𝐥𝐢𝐠𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐫𝐢𝐫𝐞, 𝐚𝐢 𝐟𝐢𝐧𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐢, 𝐥’𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐚𝐥𝐥’𝐨𝐫𝐢𝐠𝐢𝐧𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐞𝐧𝐢 𝐬𝐩𝐞𝐝𝐢𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐦𝐞𝐦𝐛𝐫𝐨.
𝐄̀ 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐈𝐧𝐭𝐫𝐚-𝐔𝐞, 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐢 𝐝𝐢 𝐛𝐞𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐚 𝟏.𝟎𝟎𝟎 𝐞𝐮𝐫𝐨. 𝐏𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐟𝐢𝐜𝐨 𝐢𝐥 𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐥𝐚𝐬𝐬𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐨𝐠𝐚𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐢𝐧𝐠𝐨𝐥𝐢 𝐛𝐞𝐧𝐢 (𝐧𝐨𝐦𝐞𝐧𝐜𝐥𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐛𝐢𝐧𝐚𝐭𝐚), 𝐦𝐚 𝐞̀ 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐮𝐧𝐢𝐜𝐨 «𝟗𝟗𝟓𝟎𝟎𝟎𝟎𝟎»
𝐏𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐈𝐧𝐭𝐫𝐚 𝟐-𝐪𝐮𝐚𝐭𝐞𝐫 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐯𝐮𝐭𝐢, 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢: 𝐞̀ 𝐚𝐛𝐨𝐥𝐢𝐭𝐨 𝐥’𝐨𝐛𝐛𝐥𝐢𝐠𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐜𝐚𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐭𝐫𝐢𝐦𝐞𝐬𝐭𝐫𝐚𝐥𝐞
Insomma, ora il quadro dovrebbe essere più chiaro per gli italiani che intendono approcciare un argomento ostico come il nuovo aggiornamento INTRASTAT 2022 in Italia. Ricapitolando, tra le informazioni che proprio non possiamo perderci in questo particolare contesto abbiamo il fatto che nei nuovi modelli INTRASTAT relativi alle cessioni intracomunitarie effettuate nel 2022, sia necessario indicare l’origine non preferenziale dei beni.
Qualora non fosse ancora chiaro a qualcuno, in seguito alle novità che sono venute a galla proprio in queste settimane, il dato che abbiamo appena citato diventa obbligatorio ai fini statistici e si aggiunge a quello relativo alla provincia di provenienza o produzione della merce.
Come bisogna muoversi in questo particolare contesto per essere a norma? Per richiedere il certificato indicante l’origine non preferenziale, bisogna presentare domanda telematica sulla piattaforma della Camera di Commercio competente. Dunque, cercate di annotare quantomeno questi importanti presupposti, affinché sia possibile affrontare nel modo giusto le novità che sono state concepite per il nuovo anno in questo particolare contesto.